Pakistan
Marito Asia Bibi a Trump: aiutateci a lasciare il Pakistan
A rischio la vita della donna, ma anche di tutti i familiari
Roma, 4 nov. (askanews) - Il marito di Asia Bibi ha chiesto l'aiuto internazionale, a partire da quello del presidente Usa Donald Trump, per lasciare, lui e l'intera sua famiglia, il Pakistan. La cristiana che ha trascorso otto anni nel braccio della morte dopo una condanna per blasfemia, condanna annullata dalla Corte suprema mercoledì scorso, è ancora costretta a restare detenuta in Pakistan.
Ashiq Masih ha chiesto l'aiuto internazionale per lasciare il Pakistan, un giorno dopo aver criticato il controverso accordo raggiunto dal governo di Islamabad contro le frange estremiste dell'Islam più radicale che hanno messo Asia Bibi in una specie di libmbo legale.
Dopo l'assoluzione della donna mercoledì, le strade si sono riempite di islamisti ultraconservatori che chiedono la sua impiccagione. Per tre giorni il Pakistan è rimasto paralizzato e lo stesso potente esercito ha segnalato il suo nervosismo rispetto alle intemperanze dei radicali islamici. Venerdì il governo ha raggiunto un discutibile accordo con i dimostranti, concordando un divieto per Asia Bibi di lasciare il paese e sostenendo che non si opporrà alla presentazione, poi effettivamente avvenuta, di un ricorso contro la sentenza della Corte suprema.
Questo accordo, visto da molti come un cedimento alla prepotenza di quelli scesi in piazza, è stato criticato anche da Masih che l'ha giudicato "sbagliato". In un videomessaggio, registrato in seguito e visto dall'agenzia France presse, il marito della donna ha dichiarato: "Chiedo al presidente Donald Trum, e chiedo al primo minsitro della Gran Bretagna di fare al loro livello del loro meglio per garantirci la libertà", ha detto Mesih, che ha anche chiesto l'aiuto del primo ministro canadese Justin Trudeau.
Wilson Chowdry dell'Associazione cristiana britannico-pachistana, ha detto che la famiglia affida le sue speranze agli Usa, la Gran Bretagna o al Canada per garantire loro asilo. Sono, queste, le nazioni che hanno le più grandi comunità cristiano-pachistane. Una richiesta allarghata a tutti coloro che l'hanno agiutata. "Se Asia Bibi lascia il paese, ogni membro della famgilia, ogni persone a lei associata, sarà uccisa", ha detto Chowdry. Ieri anche la'vvocato che difende Asia Bibi, Saif ul Malook, ha dovuto lasciare il paese.
Il momentaneo sollievo arrivato per la sentenza di mercoledì, ha assicurato l'esponente cristiano, si è ormai trasformato in angoscia. "Le figlie piangono, ancora non hanno visto la madre, la famiglia è totalmente sconvolta", spiega.
Asia Bibi era stata condannata per blasfemia nei confronti del profeta Maometto, in una sentenza che aveva gravissime lacune anche da un punto di vista probatorio. Il caso era iniziato a giugno 2009, quando Bibi era stata accusata dopo una lite per l'acqua con donne musulmane di aver insultato Maometto. Le donne avevano sostenuto che la cristiana non avrebbe dovuto toccare l'acqua che loro stesse dovevano bere, perché facendolo l'aveva contaminata. Ne era seguita una lite. Poi l'imam locale aveva sostenuto che Bibi aveva insultato Maometto, accusa che lei ha sempre negato.
(Fonte Afp)
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