Corriere della Sera

Wally, provocator­ia e zingaresca La Toscanini che ribaltò gli anni 20

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Arturo Toscanini A braccia nude Wally Toscanini ritratta a 25 anni da Alberto Martini con un abito che fece scandalo anni, quando Martini la ritrasse, era una ragazza spregiudic­ata e un’icona di stile. Per posare scelse l’abito di seta giallo, indossato per un ballo in costume in casa Visconti, con il quale aveva suscitato scandalo a causa delle braccia scoperte. Il copricapo con lunghe file di perle evocava i modelli russi diffusi nei costumi dei Balletti di Djagilev. In un Paese, l’Italia, che negli anni Venti contava una popolazion­e agricola ancora intorno al 50 per cento e in cui alle donne veniva vietato insegnare nei licei filosofia, storia, lettere italiane, latine e greche perché fosse chiaro il loro compito, e cioè incrementa­re le nascite dei figli per la Patria, incentivat­e dalla tassa fascista sui celibi, la regola di vita di Wally era «Vivi, ama e ridi». Filosofia che le procurò stuoli di ammiratori, compreso Charlie Chaplin.

Nella lista non poteva mancare Gabriele D’Annunzio che, intuendo di non essere all’altezza di quella bellezza consapevol­e, chiese un bacio «all’eroe nazionale». Che lei rifiutò, per nulla intimorita, ricordando nelle sue memorie come «neppure il più alto amor patrio avrebbe potuto convincerm­i al supremo sacrificio, a superare l’orrore di quella bocca. Era brutta, oscena». Disgusto simile a quello provato da un’altra seduttrice, la pittrice polacca Tamara de Lempicka. Non solo anche Tamara mandò in bianco il Vate, ma entrambe le donne gli preferiron­o il conte Emanuele Castelbarc­o. Costui era l’anima della galleria milanese Bottega di Poesia, fondata assieme a Walter Toscanini, fratello di Wally. Fu lui a offrire a Tamara la sua prima mostra personale e a presentarg­li il Vate. Nella scuderia dei suoi artisti c’era anche Alberto Martini, cui il conte commission­ò il ritratto di Wally, sembra, proprio per approfitta­re di farle visita durante le sedute di posa. All’epoca, Wally e il conte erano legati da una relazione segreta iniziata quando lei aveva 17 anni e lui era già sposato con tre figli.

Alla fine però, nonostante l’opposizion­e di Arturo Toscanini, i due riuscirono a ufficializ­zare il loro amore diventando ungheresi, cioè seguendo l’escamotage suggerito proprio da D’Annunzio.

Wally è l’unica opera che non ho mai saputo dirigere

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