TRAGEDIA A MONTEPULCIANO. LA CULTURA DELLA VALDICHIANA PERDE UN PUNTO DI RIFERIMENTO. E UNA BELLA PERSONA

mercoledì 27th, marzo 2019 / 17:41
TRAGEDIA A MONTEPULCIANO. LA CULTURA DELLA VALDICHIANA PERDE UN PUNTO DI RIFERIMENTO. E UNA BELLA PERSONA
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MONTEPULCIANO – Ci sono notizie che uno – da cronista – non vorrebbe mai dare. Né commentare. Notizie devastanti. Stamattina un uomo si è gettato dai “Ponti Secchi” a Montepulciano, luogo non nuovo a tragedie del genere. Già questa è una notizia terribile. Che  non avremmo voluto dare. Poi se vieni a sapere che quell’uomo è una persona che conosci da 45 anni e passa, cioè dai tempi del liceo, e in seguito hai avuto con lui rapporti di amicizia, di vicinanza politica e anche professionali, ecco che la cronaca lascia il posto al dolore più cupo. All’incredulità. All’amarezza. Allo sconforto.

Ti dici, sommessamente, che certe scelte, sebbene terribili, inspiegabili a prima vista, incomprensibili, vanno comunque rispettate. Soprattutto se quella persona, proprio per il mestiere che faceva, ti ha insegnato a leggere dietro le notizie, dentro i fatti, con una visione libera, laica delle cose. Una visione illuminista. Basata sulla ragione e sulla lettura, sulla conoscenza.

Oggi se ne è andato Fernando Nicastro. Un libraio. Il mio libraio di fiducia. Il titolare di una libreria storica di questo territorio. Una libreria che è stata grazie a Fernando un punto di riferimento per la cultura della Valdichiana e dintorni. Per una generazione di cui ho scritto proprio due giorni fa a proposito della giovanissima Greta Thunberg e del rapporto tra ecologismo e politica. In quell’area che trent’anni fa parlava di ecologia e di ambiente cercando di coniugare quella sensibilità nuova al pensiero progressista, alla giustizia sociale, alla “ragione” come antidoto al pensiero unico, c’era anche Fernando Nicastro. Una persona colta, sensibile, gentile, pacata, come ce ne sono poche.

Ha deciso così. E l’ha deciso lui. Ha deciso di divorziare dalla vita, in modo brutale e violento. Ma in silenzio, da solo. Con freddezza inusitata.  Mi piace ricordarlo pensando al nome della sua libreria, ispirato alla campagna di liberalizzazione culturale, economica e sociale avviata da Mao in Cina negli anni ’50… “Che cento fiori fioriscano, che cento scuole di pensiero gareggino!”

Fai buon viaggio Fernando. I tuoi fiori non appassiranno.

Marco Lorenzoni

 

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