Meeting di Rimini, le parole di speranza di Papa Francesco nella lettera del Segretario di Stato Parolin (2)

"Nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo".

di Maurizio Pizzuto
Mercoledì 22 Agosto 2018
Rimini - 22 ago 2018 (Prima Pagina News)

"Nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo".

Il monito austero e solenne di Papa Francesco al Meeting di Rimini, quattro pagine a firma del segretario di stato vaticano cardinale Pietro Parolin, che si configurano come una lettura del titolo scelto per l’edizione di quest’anno, “Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”. Il messaggio del Santo Padre è stato letto dalla presidente della Fondazione Meeting Emilia Guarnieri prima della santa Messa celebrata dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi nell’Auditorium Intesa Sanpaolo A3 della Fiera di Rimini. “Il cristiano – sottolinea nella sua lettera il Segretario di Stato Cardinale Parolin- non può rinunciare a sognare che il mondo cambi in meglio. È ragionevole sognarlo, perché alla radice di questa certezza c’è la convinzione profonda che Cristo è l’inizio del mondo nuovo, che Papa Francesco sintetizza con queste parole: «La sua risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. É una forza senza uguali. […] Nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo». Il Segretario di Stato a nome del Papa ricorda ancora: “Abbiamo visto all’opera questa “forza di vita” in tante situazioni lungo la storia. Come non ricordare quell’altro cambiamento d’epoca che ha segnato il mondo? Ne ha parlato il Santo Padre all’episcopato europeo lo scorso anno: «Nel tramonto della civiltà antica, mentre le glorie di Roma divenivano quelle rovine che ancora oggi possiamo ammirare in città; mentre nuovi popoli premevano sui confini dell’antico Impero, un giovane fece riecheggiare la voce del Salmista: “Chi è l’uomo che vuole la vita e desidera vedere giorni felici?”. Nel proporre questo interrogativo nel Prologo della Regola, san Benedetto […] non bada alla condizione sociale, né alla ricchezza, né al potere detenuto. Egli fa appello alla natura comune di ogni essere umano, che, qualunque sia la sua condizione, brama certamente la vita e desidera giorni felici» E quindi la domanda del Papa arriva puntuale come sempre: “Chi salverà oggi questo desiderio che abita, seppure confusamente, nel cuore dell’uomo?” “Solo qualcosa che sia all’altezza della sua brama infinita- sottolinea a nome del Santo Padre il cardinale Parolin. Se infatti il desiderio non trova un oggetto adeguato, rimane bloccato e nessuna promessa, nessuna iniziativa potranno smuoverlo. Da questo punto di vista, «è perfettamente concepibile che l’età moderna, cominciata con un così eccezionale e promettente rigoglio di attività umana, termini nella più mortale e nella più sterile passività che la storia abbia mai conosciuto» . “Nessuno sforzo, nessuna rivoluzione può soddisfare il cuore dell’uomo. Solo Dio, che ci ha fatti con un desiderio infinito, lo può riempire della sua presenza infinita; per questo si è fatto uomo: affinché gli uomini possano incontrare Colui che salva e compie il desiderio di giorni felici, come ricorda un passo del Documento di Aparecida (29 giugno 2007), frutto della V Conferenza dell’episcopato del Continente latino-americano e dei Caraibi. Il Santo Padre, ringraziando per l’esposizione dedicata al grande Santuario mariano di Aparecida, offre tale passo come contributo all’approfondimento del tema del Meeting: «L’avvenimento di Cristo è [...] l’inizio di questo soggetto nuovo che nasce nella storia [...]: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (Deus caritas est, 1). [...] La natura stessa del cristianesimo consiste, pertanto, nel riconoscere la presenza di Gesù e seguirlo. Questa fu la bella esperienza di quei primi discepoli che, incontrando Gesù, rimasero affascinati e pieni di stupore dinanzi alla figura straordinaria di chi parlava loro, dinanzi al modo in cui li trattava, dando risposte alla fame e sete di vita dei loro cuori. L’evangelista Giovanni ci ha raccontato, con forza icastica, l’impatto che la persona di Gesù produsse nei primi due discepoli, Giovanni e Andrea, che lo incontrarono. Tutto comincia con la domanda: “Che cercate?” . Alla quale fece seguito l’invito a vivere un’esperienza: “Venite e vedrete” (Gv 1,39). Questa narrazione rimarrà nella storia come sintesi unica del metodo cristiano» . “Il Santo Padre – conclude nella sua lunga lettera al Meeting il Segretario di Stato- augura che il Meeting di quest’anno sia, per tutti coloro che vi parteciperanno, occasione per approfondire o per accogliere l’invito del Signore Gesù: «Venite e vedrete». E questa la forza che, mentre libera l’uomo dalla schiavitù dei “falsi infiniti”, che promettono felicità senza poterla assicurare, lo rende protagonista nuovo sulla scena del mondo, chiamato a fare della storia il luogo dell’incontro dei figli di Dio col loro Padre e dei fratelli tra loro.Mentre assicura la sua preghiera perché siate all’altezza di questa sfida entusiasmante, Papa Francesco domanda di pregare per lui e per l’Incontro mondiale delle famiglie che avrà luogo a Dublino il 25 e 26 agosto corrente.Nell’unire il mio personale augurio, accompagnato dalla preghiera, mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio” (2-Fine) m.p.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Meeting Rimini
Papa Francesco
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU