Musica, Palma de Sols è il nuovo cd di Mauro Palmas dedicato al mare e a nuove e antiche migrazioni

Palma de Sols, il nuovo cd di Mauro Palmas, pubblicato da Squilibri, è dedicato a quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde.

(Prima Pagina News)
Martedì 05 Febbraio 2019
Roma - 05 feb 2019 (Prima Pagina News)

Palma de Sols, il nuovo cd di Mauro Palmas, pubblicato da Squilibri, è dedicato a quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde.

Palma de Sols, il nuovo cd di Mauro Palmas, pubblicato da Squilibri, è dedicato a quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde. Di brano in brano si profila così un viaggio senza tempo sulle antiche rotte di un mare testimone di molteplici destini e custode di inestimabili bellezze, teatro di indicibili sofferenze e veicolo di sogni e promesse di vita. Il mare nostrum, quel Mediterraneo una volta enclave di civiltà diverse e ora specchio di egoismi feroci, diventa protagonista di suoni e voci che, a loro volta, diventano racconto grazie al testo di Maria Gabriela Ledda che, scritto appositamente per questo lavoro e affidato alla voce di Simonetta Soro, si snoda come un seducente filo conduttore tra i diversi brani, nominando quanto la musica esprime ma non dice. Da tempo immemorabile, del resto, in quel mare si addensano vite e destini che Palmas ha deciso di raccontare, in dieci brani di grande suggestione, con la leggerezza del sogno e la potenza del linguaggio musicale, trasfigurando nelle pieghe del mito vicende che riguardano ancora le cronache dei nostri giorni. I protagonisti del racconto, Antoni e Adrià, assieme al timoniere Juan Edmond Ravel e al giovane mozzo Mohamed, sono in viaggio verso Palma de Sols, come era stata ribattezzata l’isola di Sant’Antioco dai catalano-aragonesi quando decisero di invadere la Sardegna. Nell’isola si sono dati convegno i più grandi suonatori del mondo per una competizione senza eguali in onore di Sant’Antioco: colui che riesce a far comparire un sorriso sul volto della statua lignea del santo viene nominato protettore dell’isola e a lui viene riconosciuto lo strabiliante potere di cancellare la tristezza. Una gara, dunque, in onore di un santo ‘straniero’ venuto dal mare, dato che Sant’Antioco è nato in una regione tra Marocco e Algeria, a indicare la capacità di unire vita e destini tanto del mare quanto della musica a dispetto di ogni malintesa idea di identità, fondata sulla razza e l’appartenenza territoriale, esibite come motivo di esclusione nei confronti dell’altro. Temi e motivi che Palmas sviluppa nel linguaggio che gli è più familiare, quello della musica, allestendo motivi fortemente evocativi che fin dalle prime note catturano l’immaginazione dell’ascoltatore, popolandola con le vicende e i personaggi animati nel racconto. Il disco si apre con il Valzer degli increduli, un’accattivante melodia musicale a tempo di valzer, suonata tra liuto cantabile, organo ed organetto per accompagnare la danza vorticosa durante la festa in onore del santo “moro”. Ed è poi un susseguirsi continuo di suoni ed emozioni che prendono per mano l’ascoltatore e lo guidano alla scoperta di tutto un mondo: Èspero, a indicare la malinconia che accompagna l’inizio del viaggio, il tramonto e anche il vento di ponente; Juan Edmond Ravel il mare aperto, l’audacia, la speranza e la musica nei pensieri del timoniere; Est, il desiderio di un ritorno a casa secondo nostalgie sempre fortissime, la struggente Suonata del corso, ispirata alla Corsicana, e poi a seguire ancora gli altri brani fino ai Gozos San Antiogo, l’unico brano cantato, affidato alla suadente voce di Simonetta Soro, esito di un lungo studio sui Cantìgas de Santa Maria, vale a dire oltre 500 componimenti popolari dedicati alla Vergine, per lo più voti per ottenere una liberazione o per guarire da qualche malattia. Curatissimo nella veste grafica, grazie anche alla sand art di Elena e Gamba Pusceddu, Palma de sols può considerarsi la summa delle attività musicali di Mauro Palmas, poliedrico musicista (mandola, mandoloncello e liuto cantabile) e compositore che, per questo progetto, ha riunito attorno a sé un ensemble di grande spessore: l’iraniano Pejman Tadayon, virtuoso del ney, antichissimo flauto, e del setar; Fabio Rinaudo con le sue cornamuse tradizionali irlandesi; Alessandro Foresti all’organo; Marcello Peghin, chitarra a dieci corde; David Brutti, cornetto e sax soprano; Marco Argiolas, clarinetto; Francesco Medda (Arrogalla), elettronica e dub; Pierpaolo Vacca, organetto; Alessandro Aresu, chitarra elettrica; Andrea Ruggeri, batteria; Sivano Lobina, basso e, infine, il quartetto d’archi Archea String. Il cd-book Palma de Sols di Mauro Palmas, edito da Squilibri nella collana Crinali, nei migliori negozi e, il cd, in tutti gli store digitali dall’8 febbraio. Nella stessa data, alle 18.30, il lavoro viene presentato a Il Vecchio Mulino (Via Frigaglia n. 5), Sassari. Interventi di Ottavio Nieddu e Gianluca Dessì.


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