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I commenti sul risultato del voto in Sardegna
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“Le regionali in Sardegna hanno rilevato ancora una volta le difficoltà del polo moderato nel centro destra. Forza Italia ha perso oltre 60.000 voti rispetto a un anno fa. Vedo dirigenti continuare a festeggiare, festeggiando sul titanic come spesso accade a chi non si rende conto, o a chi non ha il coraggio di dire la verità a se stesso e ai propri elettori sul fatto che serva cambiare”.

Giovanni Toti, a margine del consiglio regionale, torna a tuonare contro i dirigenti di Forza Italia commentando il risultato della Sardegna. “Il centro destra deve cambiare profondamente se vuole proporsi per governare il paese. Forza Italia si classifica attorno al 9% rispetto al 15% delle politiche di meno di un anno fa. Qualche domanda in più e qualche esultanza in meno servirebbe. Ma ormai mi aspetto pochissimo”.

Quasi rassegnato Toti non si mostra sorpreso delle dichiarazioni di Salvini che esclude cambi di maggioranza a livello nazionale: “Una maggioranza di centro destra oggi non c’è in Parlamento. Chi pensa a governi con saltimbanchi, funamboli e vari responsabili non fa bene alla politica. E darebbe fiato al movimento 5 stelle. La verità è che oggi nel centro destra di fronte alla lega che si tiene in gran buona salute, c’è un polo moderato che tende a scomparire”.

Sul risultato della Sardegna aggiunge: Queste regionali hanno detto che quando due esponenti politici del territorio come erano Solinas e Zedda si confrontano con credibilità, il movimento 5 stelle e l’antipolitica tornano nell’alveo della protesta”.

E poi ancora parole dure nei confronti dei dirigenti azzurri: “Nonostante le ripetute lezioni elettorali Forza Italia è indisponibile a qualsiasi ragionamento, c’è una classe dirigente indisponibile ad alzare il posteriore da una poltrona che ha occupato per grazia divina. E’ indisponibile a ragionare pur di fronte a esempi bellissimi come quelli delle primarie di Bari o Foggia, dove pur trascinati con la giacchetta, i candidati moderati hanno dimostrato capacità di raccogliere consenso. Scegliendo persone radicate sul territorio che hanno il coraggio di dire la verità gli elettori premiano.

"E’ una lezione facile, da quinta elementare - continua il governaotre - Se qualcuno non la vuole ascoltare per codardia o per interesse personale, se qualcuno questa lezione non la vuole sentire me ne dispiaccio perché mi sento parte integrante di quell’area moderata che penso abbia molto da dire alla coalizione di centro destra. E pur tuttavia se non si sposteranno gli equilibri e non si cambierà qualcosa vedo il percorso molto complesso.