Padre Libero Zappone in Brasile lo conoscono come il prete delle favelas. Lui, missionario, è partito da Cercemaggiore nel 1963. Da quel momento, per oltre 50 anni ha operato nelle baraccopoli di Rio de Janeiro e di San Paolo del Brasile. Sempre al fianco dei più deboli e di quelli più poveri.
Il suo impegno nel 2014 spinse il parlamento dello Stato di San Paolo a dargli uno dei più importanti riconoscimenti istituzionali conferiti ad un cittadino straniero per la sua opera al fianco degli ultimi, dei poveri e dei bambini.
Padre Libero negli ultimi anni nonostante sia alle prese con problemi di salute non ha perso la sua pacata determinazione, la sua tenacia e il suo legame con il Molise e in particolare con Cercemaggiore il suo paese di origine.
Ieri – sabato 2 febbraio – nel corso della visita con André Bartholomeu e Dante Gentile Lorusso, delegati dell’associazione “Giuseppe Tedeschi”, non ha trattenuto la propria emozione nel ricevere un segno del Santuario di Santa Maria della Libera a cui è stato sempre legatissimo e dalla città di Braganza Paulista ha inviato alla sua terra di origine un abbraccio affettuoso e caloroso.
“Per noi – scrive in una nota l’associazione Padre Tedeschi che semplicità mantiene i rapporti con le comunità molisane all’estero – è motivo di grande gratificazione aver potuto condividere un sorriso e dei momenti di emozione con un missionario esemplare che ha dedicato tutta la propria vita ai più fragili e ai più poveri”.
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