La storia

Nel salotto di Bruno Vespa la storia del nonno diventato sacerdote a 73 anni

La trasmissione di Rai Uno 'Porta a porta' racconta la storia dell'ex contabile delle Ferrovie dello Stato ordinato prete a Campobasso

Riflettori accesi nel ‘salotto degli italiani’, Porta a Porta, il programma di Rai Uno condotto e ideato dal noto giornalista Bruno Vespa, sulla storia di don Nicola Pacetta, ordinato sacerdote pochi giorni fa all’età di 73 anni.

Ospiti della puntata in onda alle 23.30 saranno l’arcivescovo di Campobasso GianCarlo Bregantini, il protagonista di questa storia, la figlia Elena Francesca Pacetta e il figlio Davide Domenico Pacetta che racconteranno il cammino vocazionale di don Nicola, marito, genitore, nonno, ora sacerdote.

Nicola Pacetta nasce a Guardiavalle in provincia di Catanzaro il 3 luglio 1946. Ex contabile delle Ferrovie dello Stato in pensione, viene ordinato sacerdote l’11 maggio 2019, a Campobasso presso la parrocchia di Sant’Antonio di Padova per imposizione delle mani dal vescovo GianCarlo Bregantini.

Don Nicola celebra la sua prima messa il 12 maggio a Campolieto e a Matrice , in provincia di Campobasso, dove assume il ruolo di vice parroco assieme al parroco don Giacomo Piermarini. La sua dimora è presso il seminario diocesano Redemptoris Mater di Sepino,  nel quale vive in comunità con altri presbiteri e seminaristi.

Domenica scorsa, 19 maggio, don Nicola celebra la sua prima messa a Villa S. Giovanni (Reggio Calabria) dove egli ha vissuto con la moglie e con i figli. La vocazione di Nicola Pacetta risale alla giovinezza, quando entra in un seminario francescano fino al noviziato, grazie alla fede della madre che lo ha accompagnato sin da bambino attraverso la lettura della rivista di informazione e cultura religiosa “ilPorta a porta  Messaggero” di Sant’Antonio. Dopo il noviziato, don Nicola sceglie la strada del matrimonio, ma sempre, sorretto dall’amore di Dio. Il cammino vocazionale, guidato dai Catechisti formatori (Neocatecumenali) è durato circa 43 anni, un cammino distinto e sorretto dall’amore di Dio. L’amore coniugale si è trasformato in dedizione, guida e testimonianza per le giovani coppie che hanno costituito, a loro volta, numerose famiglie. Un segno “della fedeltà di Dio” chiosa don Nicola, perché “Dio promette e realizza e noi siamo testimoni delle Sue opere”.

(foto Paolo Cardone)

commenta