Gasdotto East-Med, entrano anche gli americani. Turchia, Russia ed egitto “storcono il naso”

Il portavoce del governo cipriota, Prodromos Prodromou, ha annunciato l’interesse da parte degli Stati Uniti per la cooperazione trilaterale tra Cipro, Grecia e Israele, per garantire la sicurezza regionale, nell’ambito della realizzazione del gasdotto East-Med. Lo riporta l’agenzia di stampa italiana Nova. I tre paesi costituiscono una garanzia di stabilità e sicurezza nella regione, motivo per cui le autorità di Washington sembrano essere intenzionate a far parte dell’accordo per la costruzione dell’infrastruttura energetica.  Il 20 marzo, infatti, i leader di Cipro e Grecia e il segretario di Stato Usa Mike Pompeo si incontreranno in Israele per far avanzare il progetto del gasdotto East-Med che dovrebbe trasportare il gas dai giacimenti israeliani e ciprioti in Europa.

Avremo così un incontro a quattro fra Cipro, Grecia, Israele e Stati Uniti, ed è importante che gli statunitensi vogliano farne parte: ciò non riflette soltanto la convergenza di interessi per il nostro settore marittimo per quanto riguarda le questioni energetiche, ma dimostra anche l’affidabilità della dinamica di sicurezza e lo stabile sviluppo del nostro paese“, ha concluso Prodromou.

A dicembre del 2017, Israele, Italia, Grecia e Cipro hanno firmato un memorandum d’intesa per la costruzione del gasdotto East-Med. Se costruito, il gasdotto sottomarino East-Med sarà il più esteso e più profondo al mondo: lungo 2.200 chilometri e profondo 3 chilometri. Il costo previsto dell’infrastruttura è di circa 6-7 miliardi di dollari.  

Circa 2 mila chilometri con una una capacità di almeno 10 miliardi di metri cubi l’anno che partirà a circa 170 chilometri dalla costa meridionale di Cipro. Da qui si snoderà lungo i fondali fino al territorio cipriota, poi passerà per Creta, giungerà in territorio greco e infine, tramite il gasdotto Poseidon, arriverà a Otranto.

Il vantaggio per l’Italia è quello di avere un combustibile strategico e più pulito rispetto ai combustibili fossili provenienti dalla Russia, dall’Algeria o dall’Azerbaigian. Avere due fornitori di gas non è cosa da poco conto.

Il tempo stimato per la costruzione si aggira a circa 5 anni ed interessa i giacimenti scoperti a partire dal  2010 tra Israele, Egitto, Cipro e Turchia.

Il progetto “ambizioso” vede l’Egitto sfavorevole poichè estromesso dall’operazione e la Turchia che sostiene e finanzia l’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord, che non riconosce il diritto del governo di Nicosia a sfruttare esclusivamente le risorse del fondale marittimo attorno alla costa cipritota, e chiede, pertanto,  parte delle royalty. Anche la Russia non è affatto favorevole al progetto poichè, oggi, è il maggiore fornitore di gas per l’Europa.

 

Gasdotto East-Med, entrano anche gli americani. Turchia, Russia ed egitto “storcono il naso”

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