Resocónto – Bar Senato

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – Le domande con cui – ahimé – mi toccherà convivere nel weekend sono due: chi non ha da mangiare va comunque al bar? Mentre la seconda, meno profonda, è: l’ostruzionismo parlamentare è una forma degenerata di opposizione?

Devo il mio weekend a Nicola Morra, senatore M5s e presidente della commissione Antimafia, che in aula, rivolto al buon Maurizio Gasparri (Forza Italia), gli ricorda che “bisogna frequentare tutti i luoghi in democrazia, anche i bar, come lei giustamente diceva, ma bisogna avere l’umiltà di ascoltare e quando si sbaglia bisogna ammetterlo. Noi siamo nati, una decina d’anni fa, senatore Gasparri, perché le forze politiche tradizionali, per quanto si chiedesse da parte della cosiddetta opinione pubblica uno sforzo di moralizzazione, tutto facevano tranne che moralizzarsi. Senatore Gasparri, io mi vergogno di appartenere ad uno Stato in cui si fa polemica perché il reddito di cittadinanza, per me misura straordinaria ottenuta da questo Governo, viene considerato troppo vicino allo stipendio medio garantito agli under 30 italiani. Questa è responsabilità non di chi sta parlando, ma di chi poc’anzi faceva le battute sulla democrazia da bar e magari in quei bar si affollavano cittadini che non sapevano con che cosa far mangiare i propri figli e le proprie mogli. Questo è un problema”.

E qui arriviamo al primo quesito con cui convivere nel weekend. Lo pone, ma non sotto forma di domanda, Lucio Malan, stesso partito di Gasparri: “Chi non ha da mangiare non va al bar!”.

Morra impassibile, se ne frega: “Sento un ronzio. Il ‘vaffa’ è una sana filosofia, se lo si sa prendere con ironia, ma l’ironia non deve mai mancare fra di noi e badate la faccio per me”. Eh?

Poi: “Con i Governi in cui ci sono parlamentari del Movimento 5 stelle, si guarda agli ultimi e non alle cosiddette lobby, non ai portatori di interessi, non a coloro che hanno già avuto tanto e pretendono di avere ancora di più. Che cosa significa, presidente? Presidente, vogliamo parlare delle aberrazioni cui il sistema ha portato? Voi vi ricordate, nella passata legislatura, il senatore Roberto Calderoli che, con carriola – metaforicamente parlando – portava milioni di emendamenti perché venissero a fermare ostruzionisticamente un provvedimento che si voleva fermare? Ma secondo voi è o non è irrazionale produrre milioni di emendamenti? Possono per caso essi essere esaminati? E che cos’è l’ostruzionismo parlamentare, se non una forma degenerata di opposizione a forme di democrazia autoritaria che vengono imposte dal Parlamento?“.

Al che l’ex ministro Valeria Fedeli, oggi senatrice Pd, mi toglie le parole di bocca: “Ma che cosa sta dicendo?“. (Public Policy)

@VillaTelesio