Ci sarebbe anche anche il magistrato dalla Corte d’appello di Reggio Calabria nell’inchiesta della Procura di Trento per una presunta rete di pedofili dediti allo scambio di immagini online e scoperta dalla Polizia postale
TRENTO – Dieci persone sono state arrestate questa mattina dalla Polizia di Stato di Treno nell’ambito di una vasta indagine su una rete di pedofili attiva tra la provincia di Trento e quella di Bolzano. Eseguite 48 perquisizioni e sequestrato ingente materiale informatico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori. L’avvio alle indagini parte dall’arresto di un 38enne altoatesino, avvenuto il primo febbraio 2016, trovato in possesso di 4 Terabyte di materiale digitale (foto/video) contenente esibizioni pornografiche di minorenni. Materiale che l’arrestato diceva di aver scaricato da internet e ceduto da soggetti dei quali non era in grado di indicare elementi utili all’identificazione.
Da lì gli inquirenti hanno notato uno strano utilizzo da parte dell’uomo di un’app VoiP e a partire dai contatti salvati dal 38enne si è riusciti, lentamente, a ricostruire il giro di pedofili di cui l’uomo faceva parte. A finire nel mirino degli inquirenti sono state 48 persone, tutte oggetto di perquisizione in queste ultime ore tra da una parte all’altra dell’Italia: dal Trentino Alto Adige alla Lombardia, passando per Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Dieci di loro sono finite in manette, mentre ingenti quantità di materiale pedopornografico è stato sequestrato.
Tra i dieci ci sarebbe anche anche il magistrato dalla Corte d’appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, 58 anni, finito nell’inchiesta della Procura di Trento per una presunta rete di pedofili dediti allo scambio di immagini online. La notizia del suo arresto era stata diffusa lo scorso 2 ottobre, nell’ambito di un’indagine della Procura di Messina, con l’accusa di pornografia minorile e, oltre all’arresto, era stata richiesta anche la sospensione dall’ufficio di magistrato e ovviamente dallo stipendio con la collocazione fuori dal ruolo organico della magistratura.