Come ogni anno Roma Capitale si prepara a rendere omaggio ai tanti calabresi di Roma, e quest’anno in maniera più particolare, per volere di Nicola Barone, è uno dei figli di Calabria più autentici della Capitale, nato a Cerchiara, cuore antico dell’Arberia, attuale Presidente di TIM San Marino e per tanti anni uomo chiave di diversi governi come grande esperto di TLC.
ROMA – Oggi Nicola Barone organizza gran parte delle sue manifestazioni più solenni in Vaticano sotto il nome dell’Associazione “Il Cuore di Abele”, associazione – dice il Presidente di TIM San Marino – che si ispira “ai principi di onestà, giustizia sociale, solidarietà civile, tolleranza civile e religiosa, valorizzazione del merito, crescita culturale e progresso sostenibile. Credo sia possibile oggi armonizzare e conciliare, l’attenzione agli ultimi ai giovani e agli indifesi- sottolinea- con l’attenzione al progresso civile. Ho fatto riferimento da un lato alla figura di Don Bosco che invitava ad essere: “buoni cristiani e onesti cittadini” e dall’altra a quella del filosofo Hans Jonas, che ha detto: “il principio di responsabilità è un dovere assoluto”. L’Associazione è nata a quattro mani il 28 Settembre 2016, da un’idea del Prof. Francesco Romeo, emerito luminare di Cardiologia all’Università di Tor Vergata “e a cui – aggiunge Nicola Barone – ho dato il mio pieno e totale sostegno”.
L’appuntamento con i calabresi di Roma è dunque ai piedi del cupolone di San Pietro, proprio davanti al Presepe dei netturbini di Roma, una location di straordinaria efficacia scenica,vera e propria istituzione di Roma Capitale, per il pomeriggio di domani, martedì 19 dicembre alle ore 17.30, e che vedrà come ospite d’onore proprio Mons. Donato Oliverio, Vescovo Eparca di Lungro, uno dei figli più illustri e rappresentativi dell’etnia arbëreshë , minoranza etno-linguistica che migrò dall’Albania tra il XV e il XVII secolo nell’Italia del Sud. Lo ricordiamo: fu Papa Benedetto XV che nel 1919 diede di fatto vita alla Chiesa Italo-Albanese di Rito Bizantino-Greco. L’Eparchia di Lungro, immediatamente soggetta alla Santa Sede, si appresta a celebrare il I° Centenario (1919-2019). È un’occasione preziosa per conoscere e comprendere meglio la realtà e il significato di questa Chiesa viva all’interno della Chiesa italiana.
Il Presepe, costruito all’interno di una delle sedi di zona AMA, è stato realizzato nel 1972 da Giuseppe Ianni, un netturbino di origini calabresi e oggi in pensione, con la collaborazione dei colleghi della zona Cavalleggeri. Il Presepe è stato visitato da Paolo VI, da Giovanni Paolo II che per 24 anni non ha mai mancato la tradizionale sua visita, da Papa Benedetto XVI e ora si attende la visita di Papa Francesco. Tra i visitatori più illustri va ricordata Madre Teresa di Calcutta, mentre tra le cariche istituzionali numerosi Sindaci di Roma e Presidenti della Repubblica Napolitano, immortalati tutti nelle bacheche fotografiche presenti nella Sala del Presepe. L’opera è composta da 2234 pietre provenienti da tutto il mondo, 100 case illuminate, un caminetto fumante, 54 metri di strade in lastre di selce, 4 sorgenti d’acqua, 730 gradini, 24 grotte scavate nella roccia, 50 sacchi con sale, cereali e farina.
Mons. Donato Oliverio unico rappresentante della Chiesa Italo-Albanese di Rito Bizantino-Greco di Calabria
Oggi Mons. Donato Oliverio è il vero unico rappresentante della Chiesa Italo-Albanese di Rito Bizantino-Greco di Calabria, ma è anche uno degli intellettuali più vivi e più fecondi della Storia dell’Arberia, etnica e realtà fisica che conosce come le sue tasche, essendo stata l’Arberia la sua vita. Sacerdote illuminato, carismatico, Mons. Donato Oliverio parla correttamente, come tutti gli arbëreshë, l’albanese e l’italiano, ma anche il greco, cosa questa che gli ha permesso di poter firmare l’edizione italiana del “Lezionario Apostolos” a completamento di una esperienza pubblicistica davvero senza pari. Dopo aver compiuto gli studi primari nel suo paese natale, ha deciso di seguire la sua vocazione sacerdotale, così nel 1967 entra nel Seminario Eparchiale di San Basile di Cosenza per poi passare al Seminario di Grottaferrata, dova consegue la maturità classica. Si trasferisce quindi a Roma dove frequenta il Pontificio Collegio Greco di Sant’Atanasio e la Pontificia Università “San Tommaso d’Aquino”. Qui il massimo della sua formazione, perché è qui che il giovane Donato Oliverio consegue un Baccalaureato in filosofia e teologia, dettaglio di non poco conto in una Chiesa caratterizzata da illustri maestri di Teologia. E come se tutto questo non bastasse, frequenta anche il Pontificio Istituto Orientale, dove ottiene anche una licenza in scienze ecclesiastiche orientali.
La sua figura- sottolineano gli storici- è legata a quella di un altro grande eparca arbëreshë, il compianto Vescovo Giovanni Stamati, che si impegnò molto nell’opera di ristabilimento della tradizione bizantina dell’Italia meridionale e che ordinò al presbiterato Donato Oliverio nel 1982. Appena insediatosi come Vescovo della Diocesi di Lungro, nel suo primo messaggio ufficiale, Mons. Donato Oliverio, dopo aver ricordato la necessità di sviluppare la tradizione bizantina italica in unione con quella greca e albanese e nel rispetto del “Direttorio Ecumenico”esordisce in questo modo: “Occorre guardare con speranza al futuro perché l’Eparchia di Lungro, la Chiesa Italo – Albanese, gli Italo – Albanesi, hanno un grande avvenire sia dal lato spirituale religioso che da quello culturale, sociale e umano”. Ma è quanto basta per capire il vero significato di quanto poco più tardi deciderà in favore delle popolazioni italo-albanesi di Calabria l’Unione Europea, che proprio quest’anno ha destinato alla Calabria un fondo di 15 milioni di euro in favore delle minoranze arbëreshë, “perché vivano ancora a lungo, perché possano sopravvivere alla storia, perché la loro lingua e la loro tradizione venga rinnovata nel tempo, di generazione in generazione”.
E in questo progetto di rivalutazione complessiva della vecchia terra di Arberia si inserisce anche quello che molti ormai chiamano il “sogno segreto” di Demetrio Crucitti, attuale Direttore della Sede Rai della Calabria, e che ha deciso di dedicare tutto il tempo che ha a sua disposizione affinché anche la RAI possa diventare un giorno “partner privilegiata”di questo meraviglioso progetto di rilancio e di custodia della tradizione italo albanese. Ma a Roma, insieme agli auguri di Natale, davanti al famoso Presepe dei Papi, Papa Giovanni Paolo II lo adorava come fosse il suo piccolo presepe di casa, insieme a questo meraviglioso Uomo di Chiesa che è Mons. Donato Oliverio si parlerà certamente anche di questo