Roma, 7 marzo 2019 - Le mani della camorra sui loculi del cimitero del comune di Ferentino. Estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un giovane imprenditore è uno dei reati contestati a vario titolo a cinque persone arrestate in provincia di Roma e di Frosinone: appartenenti a un clan camorristico e un esponente della politica locale.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della procura - Direzione distrettuale antimafia, è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Tivoli.
Dalle indagini erano emerse che un pubblico amministratore locale si era rivolto a personaggi vicini un clan camorristico di Napoli centro per convincere un imprenditore tiburtino a pagare una forte somma di denaro per un appalto di circa 6 milioni di euro, concesso per la costruzione e la gestione di loculi nel cimitero del comune di Ferentino.
Secondo gli investigatori queste persone "hanno agito sfruttando la forza di intimidazione del clan, mediante l'uso di armi e persino mediante veri e propri raid nella sede dell'azienda".