Domenica 28 Aprile 2024

Bufera in casa M5S a Corleone, Di Maio sconfessa candidato sindaco

Foto con nipote del boss, monito del vicepremier: lo Stato stia lontano dalle mafie

Maurizio Pascucci, candidato sindaco a Corleone (LaPresse)

Maurizio Pascucci, candidato sindaco a Corleone (LaPresse)

Palermo, 24 novembre 2018 - Tramonta il sogno dei 5Stelle di conquistare il comune di Corleone, dove si vota domenica, dopo due anni di commissariamento per mafia. Luigi Di Maio ha annunciato che toglierà il simbolo del Movimento a chiunque verrà eletto. Il progetto pentastellato è entrato in rotta di collisione con la realtà locale per via di una immagine che vede il candidato sindaco Maurizio Pascucci con il marito di una nipote del boss defunto Bernardo Provenzano, noto a tutti come Salvatore. La foto è stata scattata nel bar York, gestito proprio da Salvatore e dalla sua famiglia. Sarebbe una foto in posa, concordata da Pascucci con il deputato M5s di riferimento del territorio, Giuseppe Chiazzese, e con il meetup di Corleone

Una scelta motivata per rispondere alle accuse fatte dagli avversarsi di fare antimafia giustizialista e a Pascucci di avere suggerito ai volontari nei campi di Libera di non prendere nemmeno un bicchier d’acqua nei negozi dei parenti dei mafiosi. Perché, questa è la posizione ribadita da Pascucci e Chiazzese: “se ci sono parenti di mafiosi condannati che prendono le distanze dai propri congiunti non è giusto che siano esclusi per tutta la vita dalla comunità: con loro si può aprire un dialogo“.

Una foto e una motivazione, quella uscita da Corleone, che scatenano la durissima reazione di Luigi Di Maio. A due ore dal comizio in piazza, il leader politico del M5s e vicepremier, in un post, ha annullato la sua partecipazione e qualche ora dopo, in un altro messaggio, ha scritto di chiedere ai probiviri l’espulsione di Pascucci dal M5s. “Lo Stato deve stare attento a non avvicinarsi mai, neppure con la propria immagine, a quella gente“, ha commentato il vicepremier. “Le famiglie che meritano dialogo e vicinanza sono quelle delle vittime della mafia, quelle che hanno subito un lutto per mano dei mafiosi. Quelle sono le famiglie a cui vogliamo bene“. Di Maio ha poi precisato: “Andremo avanti nella lotta alla criminalità organizzata che si combatte con la lotta alla corruzione, proprio come abbiamo fatto con il ddl anticorruzione“.