Lunedì 29 Aprile 2024

Migranti, per Mimmo Lucano nuovo avviso di garanzia: truffa

Al sindaco sospeso di Riace e ad altre nove persone contestati una serie di episodi relativi agli affitti di alcuni alloggi destinati a ospitare i migranti, non conformi alla normativa

Il sindaco (sospeso) di Riace Mimmo Lucano (Ansa)

Il sindaco (sospeso) di Riace Mimmo Lucano (Ansa)

Reggio Calabria, 12 aprile 2019 - Nuovi guai per Mimmo Lucano. La Procura di Locri ha emesso un altro avviso di garanzia per il sindaco sospeso di Riace, a cui i pm ora contestano anche alcuni capi di imputazione per truffa, nell'ambito del secondo filone dell`inchiesta "Xenia". Oltre a Lucano sono finite nel registro degli indagati altre 9 persone, accusate di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche che ammontano a 134 mila euro. 

L'avviso di garanzia, recapitato dal pm Ezio Arcadi, arriva a meno di 24 ore dal rinvio a giudizio disposto ieri nei suoi confronti dal gup che lo ha spedito a processo l'11 giugno, insieme a 28 persone, per la gestione, ritenuta illecita da inquirenti e Guardia di Finanza, dei progetti di accoglienza e integrazione dei migranti residenti nel piccolo borgo calabrese, divenuto famoso in tutto il mondo per l'accoglienza.  Adesso la Procura locrese contesta a Lucano - su cui permane il divieto di dimora a Riace in attesa che si ripronunci il Tribunale del Riesame reggino - di aver "indotto il Servizio Centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e la Prefettura di Reggio Calabria, ricorrendo all'artifizio di predisporre una falsa attestazione a firma del sindaco dove veniva dichiarato che le strutture di accoglienza per ospitare i migranti a Riace erano rispondenti e conformi alle normative vigenti, laddove in effetti così non era".  L'assenza di questi requisiti avrebbe consentito, secondo l'accusa, un ingiusto profitto con un danno per gli enti pubblici i quali avrebbero erogato il denaro per le locazioni degli immobili.

In particolare nell'avviso di garanzia vengono addebitati Lucano una serie di episodi di truffa, contestati anche ai rappresentanti della cooperativa "Girasole" e da alcuni cittadini riacesi titolari dei beni, relativi agli affitti di alcuni alloggi destinati a ospitare i migranti, non conformi alla normativa o comunque non ritenuti in regola dagli inquirenti.

Mimmo Lucano, la Cassazione: "Mancano indizi di frode"

NICOLA MORRA - Il Presidente della Commissione antimafia Nicola Morra commenta su Radio 24: "Risulta che la contabilità non sia esattamente a posto. Questo non significa che ci sia stato un illecito arricchimento personale". 

MARCO MINNITI - Dal canto suo l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti appoggia Lucano: "Penso che abbia fatto cose importanti per l'immigrazione e per Riace". A Radio Capital, Minniti difende il modello Riace: "Bisogna continuare a lavorare sull'idea di prendere borghi disabitati e farli diventare più vivi attraverso l'accoglienza diffusa. Ma non possiamo non vedere il fatto che il governo ha scelto una strada totalmente opposta: un drammatico errore. L'accoglienza diffusa consente di poter seguire i migranti quasi uno per uno, e di far venir meno quella diffidenza che ancora oggi ritorna drammaticamente come uno dei temi che rischia di far dividere comunità. Il punto cruciale nelle politiche d'accoglienza è tenere insieme il principio e il diritto di chi è accolto con il diritto di chi sta accogliendo. Questi due diritti non vanno messi in conflitto l'uno con l'altro. Ma - conclude Minniti - non deve venir meno la fiducia nella magistratura".