Lunedì 29 Aprile 2024

Paolo Borsellino e il mistero dell'agenda rossa. Il fratello incontra 2mila studenti

Salvatore Borsellino terrà una 'lezione' davvero speciale al teatro Carlo Felice di Genova

Giuseppe Carbone

Giuseppe Carbone

Genova, 3 febbraio 2019 - Arriva anticipato da un titolo ambizioso, ‘Sicurezza e legalità’. Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e fondatore del movimento ‘Agende rosse’ che chiede piena luce sulla strage di via D’Amelio, il 4 marzo incontrerà gli studenti al teatro Carlo Felice di Genova. Una lezione davvero speciale, dalle 9 alle 13. Interverranno il sindaco, il presidente della Regione e i procuratori, il cardinale e i vertici delle forze di polizia. Ci sono ancora tanti misteri da risolvere, il primo ruota attorno alla famosa agenda del magistrato, che qualcuno ha fatto sparire. Angelo Garavaglia Fragetta proietterà un filmato che scandaglia nuove ipotesi.

E si aspetta la partecipazione di almeno duemila persone l’organizzatore Giuseppe Carbone, un passato da poliziotto, oggi insegnante, presidente del movimento ‘Agende rosse gruppo Falcone e Borsellino di Genova’. È un infaticabile organizzatore di appuntamenti con un chiodo fisso, la legalità. Riesce a trovare il filo anche quando il pubblico ha l’età dei bambini di una terza elementare, proprio come quelli di Campomorone che ha incontrato qualche giorno fa. Pensava di non avere le parole, per raccontare gli orrori e i misteri. Invece come sempre i piccoli lo hanno sorpreso, dimostrando di aver ben chiaro quel che voleva comunicare e cominciando a raccontare dei papà poliziotti che “arrestano i cattivi”. Alla fine Carbone ha lanciato l’idea di un’agenda rossa di classe, un quaderno di scuola che servirà ai bambini “per annotare dubbi, timori, ciò che di bello o di brutto riterranno opportuno scrivere e condividere”.

Non un semplice diario. Perché adesso quei piccoli sanno chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Eroi italiani. Non è un caso che la proposta sia partita dalla tappa nel paese che dall’anno scorso celebra la giornata della legalità. E allora perché non estendere questa sana abitudine a tutte le scuole, si chiede Carbone.