Sabato 27 Aprile 2024

Riace, migliaia in piazza per Lucano. E lui saluta in lacrime col pugno chiuso

Salvini: "Anm e Quirinale non dicono nulla?". Gli slogan: "Mimmo libero", "Riace non si arresta", "Siamo tutti clandestini". Presenti esponenti politici e molte associazioni

Mimmo Lucano risponde col pugno chiuso alla manifestazione di Riace (Lapresse)

Mimmo Lucano risponde col pugno chiuso alla manifestazione di Riace (Lapresse)

Riace (Reggio Calabria), 6 ottobre 2018 -  "Mimmo Lucano libero". Lo hanno urlato i migranti, gli attivisti, circa quattromila uomini e donne giunti a Riace da mezza Italia per la manifestazione di solidarietà svoltasi questo pomeriggio a partire dalle tre, in sostegno del sindaco del piccolo borgo della fascia jonica di Reggio Calabria, finito lunedì scorso agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell`immigrazione clandestina e illecito affidamento della gestione della raccolta differenziata. "Siamo tutti clandestini", lo slogan ripetuto.

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E lui, detto anche Mimì Capatosta, si è affacciato alla finestra di casa col pugno sinistro chiuso a salutare i manifestanti che dopo aver percorso le strade del paese, sono giunti sotto casa sua per confortarlo: "Tieni duro, continua a lottare sempre. In questa battaglia di civiltà non sarai mai solo!". Alla vista del corteo Lucano è comparso per salutare più volte con la mano, visibilmente commosso mentre in strada si alzava il coro di "Bella ciao". Un gruppo numeroso di migranti, che si trovano a Riace da tempo, ha più volte gridato "Riace non si arresta. Mimmo Lucano libero".

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Il fratello del sindaco, Giuseppe Lucano, spiega: "Mimmo non ha nulla da nascondere e adesso è un po' più sollevato, anche grazie alla grande solidarietà che sta ricevendo in queste ore". E lo stesso sindaco, più tardi confida: "Sono rimasto senza parole, è indescrivibile, un fiume di solidarietà. Non avrei mai immaginato che un giorno arrivasse sotto questa casa così tanta gente".

Adesso i legali di Lucano faranno istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria. "Spero di tornare presto a essere una persona normale, una persona libera che non deve subire questi condizionamenti, condizionamenti che sul piano psicologico lasciano un segno. Voglio tornare ad essere una persona libera come tutti", ha chiosato Lucano

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I MANIFESTANTI - Sotto casa di Lucano, in mezzo al corteo, c'era l'ex presidente della Camera Laura Boldrini (VIDEO), ma si sono fatti vedere anche, tra gli altri,  il vignettista Zerocalcare, rappresentanti dei partigianidem, esponenti di Rifondazione Comunista, Liberi e Uguali, Possibile e tante associazioni. 

"Riscopriamo l'umanità" Tra cui Libera: il referenze regionale don Ennio Stamile parla di "obiezione di coscienza sull'immigrazione" e spiega: "Siamo qui per sperimentare intanto la bellezza di stare assieme e soprattutto di custodire un'idea che è quella di Riace, come capitale dell'accoglienza mondiale, perché questo luogo è diventato un simbolo dell'accoglienza e dell'integrazione. Noi difendiamo innanzitutto questa idea e questo modello e siamo convinti, almeno io lo sono e tanti con me, che l'accoglienza e l'integrazione vanno oltre gli steccati ideologici, partiti e politici, e si riferiscono immediatamente a quel concetto di umanità che dobbiamo riscoprire. L'umanità si realizza attraverso l'accoglienza e l'integrazione, soprattutto alle nostre latitudini, in questi paesi interni che altrimenti sarebbero destinati totalmente alla morte. Essere qui significa soprattutto questo, difendere un'idea, difendere un progetto, e difendere anche chi lo ha realizzato".

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha preferito incontrare Lucano ieri sera a casa sua: "Oggi come ieri sono al suo fianco - ha detto - Sicuro della sua onestà, fiducioso nella giustizia e certo che sarà chiarito ogni aspetto di questa vicenda". E da sindaco a sindaco, Vittorio Sgarbi annuncia un viaggio a Riace "per comunicare al sindaco Lucano l`unanime volontà della amministrazione comunale di conferirgli la cittadinanza onoraria di Sutri".

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"Mimmo conosce tutti i Sud del mondo" Roberto Saviano, in un messaggio ai manifestanti, dice: "A Riace tutti per Mimmo Lucano a difendere un modello virtuoso di accoglienza e integrazione. Mimmo non è un feticcio né un ottuso burocrate, ma un uomo del Sud che conosce il dolore di tutti i Sud del mondo". 

Salvini: "Aspetto le reazioni di Anm e Quirinale"

LA POLEMICA -  Non poteva mancare la reazione del vicepremier Matteo Salvini: "Qualche migliaio di persone di sinistra (tra cui Laura Boldrini) ha manifestato solidarietà al sindaco di Riace, finito ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina - si chiede il leader leghista - Quando scoppiò il caso Diciotti, l'Anm difese il pm tuonando 'basta interferenze', mentre Mattarella ricordò che 'nessuno è al di sopra della legge'. Ora diranno le stesse cose?". 

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A stretto giro di posta la replica di Boldrini: "Ritengo indecoroso che un ministro dell'Interno indagato per sequestro di persona abbia gioito dell'arresto del sindaco - dice - Piuttosto dovrebbe impegnarsi di più per far arrestare i capi delle 'ndrine. Allora che sì che potremmo essere tutti contenti". Sulla sua partecipazione al corteo chiarisce: "Sono qui perché cittadina onoraria di Riace dal 2013 e conosco l'impegno di Mimmo Lucano, un visionario che ha saputo trasformare i suoi ideali in realtà consentendo al suo territorio a rischio di spopolamento di ritornare a vivere anche attraverso la presenza di persone giunte da tanti paesi in cerca di pace e sicurezza. Nel pieno rispetto della magistratura, ho ritenuto necessario essere qui oggi per manifestare sostegno a Lucano. Sono certa che sarà in grado di chiarire ogni accusa".

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L'EX SINDACA SI AUTODENUNCIA - L'ex sindaco di Bulciago (Lecco), Egidia Beretta, in carica fino allo scorso mandato, si autoaccusa e ammette: "Anch'io ho celebrato un matrimonio per permettere a uno straniero di rimanere in Italia". Beretta - amica di Lucano e madre di Vittorio Arrigoni, attivista per i diritti umani ucciso a Gaza nel 2011 - lo ha fatto via Facebook ricordando che c'era "un giovane straniero dell'Est che si stava costruendo una buona vita qui, ma in procinto di ritornare clandestino, scaduto il permesso di soggiorno, a meno che... A meno che una donna generosa, molto più grande di lui, benefattrice della struttura che lo ospitava, non si offrisse di legalizzarlo attraverso il matrimonio. Erano gli anni nei quali il Ministro dell'Interno di allora, Maroni, sguinzagliava le forze dell'ordine a impedire nozze di convenienza, specie fra anziani, pareva, abbindolati da badanti straniere. Qui era il contrario, il giovane straniero e la donna molto più grande, elegante e distinta. Quel sabato pomeriggio c'era tensione in Municipio e un po' di ansia. Qualcuno fuori, di vedetta. Finché la formula non fu pronunciata, davanti ai testimoni, gli anelli scambiati da una mano gentile a una manona operaia. Il, la Sindaca, non si pentì mai di non aver obbedito non a una legge, ma una disposizione che considerava ingiusta. Seppe e sa ancora oggi che quel giorno ha aiutato a ridare una vita a chi la stava probabilmente perdendo".