Mercoledì 24 Aprile 2024

Vibo Valentia, due sacerdoti indagati. "Chiesero ai boss mafiosi di minacciare debitore"

I due religiosi sono stati indagati per tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Secondo l'accusa uno dei due preti avrebbe anche mandato messaggi sessuali alla figlia disabile del debitore

Sacerdote, foto generica

Sacerdote, foto generica

Vibo Valentia, 31 maggio 2019  - Due sacerdoti del Vibonese avrebbero chiesto l'intervento di due importanti boss della 'ndrangheta per indurre una persona a estinguere un debito. Graziano Maccarone, 41 anni, segretario particolare del vescovo di Mileto, e Nicola De Luca, 40 anni, di Rombiolo, reggente della Chiesa Madonna del Rosario di Tropea sono stati indagati per il reato di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose.

La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di due sacerdoti, Maccarone inoltre avrebbe inviato in due mesi oltre tremila messaggi a sfondo sessuale alla figlia disabile del debitore.

I due capi mafia evocati sarebbero Luigi e Pantaleone Mancuso, quest'ultimo detto "Scarpuni", rispettivamente zio e nipote. 

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia e coordinate dalla procura distrettuale antimafia del capoluogo, diretta da Nicola Gratteri. Il pm Annamaria Frustaci ha chiesto il rinvio a giudizio dei due prelati.

I due religiosi avevano dato del denaro ad un uomo del Vibonese che doveva estinguere un debito con una terza persona. Ma, in seguito, per farsi restituire circa 9.000 euro, i due religiosi, in particolare don Graziano Maccarone, si sarebbero rivolti ai due malavitosi.