Effetto Cina, Apple taglia le stime di crescita e perde fino all'8% in Borsa

New York, 2 gennaio 2019 - Tonfo in Borsa per il colosso Apple, che rivede al ribasso le stime per i ricavi del primo trimestre, scendendo di colpo da 91,50 a 84 miliardi di dollari. I mercati non si aspettavano un annuncio simile, e hanno reagito male. I titoli della Mela col morso sono stati sospesi temporaneamente a Wall Street, per eccesso di ribasso, e riammessi alle contrattazioni nel giro di mezz’ora, arrivando a perdere sul terreno fino all’8%. La casa di Cupertino paga in queste ore le conseguenze dell’impatto “significativamente maggiore“ della debolezza delle economie emergenti asiatiche. In altri termini Apple, riporta la stampa americana, soffre proprio a causa della brusca frenata della crescita in Cina, causa scatenante della imprevista revisione al ribasso delle stime.

“Le tensioni commerciali hanno messo sotto pressione l’economia cinese“. L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, in un’intervista alla Cnbc, si è riferito in questi termini alla diatriba con gli Stati Uniti in materia di dazi, e ha cercato di pari passo di allontanare i timori sul fatto che il tonfo di Apple possa essere riconducibile, almeno in parte, a un ipotetico boicottaggio della tecnologia californiana, quasi una ritorsione nei confronti delle mosse di Trump. Pesa nonostante tutto, e questo è un dato di fatto, la contrazione delle vendite degli iPhone, più marcata del previsto, in Cina e nei mercati emergenti. In una lettera agli investitori, Tim Cook ha affermato di ritenere che sia proprio “il debole contesto economico" ad essere stato ulteriormente "influenzato dall’aumento delle tensioni commerciali" tra Washington e Pechino.