Martedì 30 Aprile 2024

L’ECCEZIONALITÀ DEGLI AIUTI

IN PIENA bufera governativa sulla Tav, il decreto legge approvato il 7 marzo su proposta del ministro per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio può sembrare un normale atto normativo. Eppure le ‘Disposizioni in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale’ hanno un significato particolare ed è forse utile tentarne una lettura anche politica che prescinde dalle motivazioni tecniche, pur indubbiamente urgenti e necessarie, che le hanno determinate. Di fatto il decreto riguarda aiuti a Sardegna, Puglia, Sicilia e, all’articolo 4 prevede la sospensione delle procedure di recupero coattivo dei debiti pregressi sulle multe per le quote latte, quelle delle campagne dal 1995 al 2009, incluse nella sentenza della Corte di Giustizia Europea, che impone all’erario italiano il completo recupero delle somme: le procedure in essere resterano sospese, con interruzione del decorso dei termini di prescrizione, fino al prossimo 19 luglio, quando le competenze per l’azione di riscossione passeranno in capo all’Agenzia delle Entrate.

DUE OSSERVAZIONI emergono analizzando il corpus normativo del decreto, la prima più tecnico-normativa e la seconda più dichiaratamente politica. L’intervento su due temi caldi che hanno attirato ultimamente l’attenzione dell’opinione pubblica ed i media italiani, ossia la protesta dei pastori per il prezzo del latte legato al pecorino in Sardegna ed il problema sulle emergenze xylella in Puglia richiedeva una risposta immediata dell’agenda politica, come il ministro Centinaio aveva promesso ai tavoli delle trattative. Gli va dato atto di averlo fatto non solo tempestivamente, ma avendo aggirato uno dei grandi problemi che i suoi detrattori avevano agitato da subito come minaccia insolubile: il rischio di cadere negli aiuti di Stato che, come noto, non sono ammessi nell’impianto normativo comunitario, quando si interviene su problemi di mercato. Ebbene il ricorso ad un decreto, motivato da emergenza, è un capolavoro tecnico-normativo: tecnicamente risolve il problema degli aiuti motivandolo con il carattere di eccezionalità; in termini normativi ha il vantaggio di essere velocemente realizzabile, mostrando così, per chi lo mette in atto, quella natura decisionista che piace tanto all’elettore che di fatto si è sentito ascoltato. Una seconda osservazione è più politica. Il decreto arriva come un segnale proprio a favore delle Regioni, oggi strategiche, che un tempo erano distanti per elettorato dal partito del ministro ma che rappresentano interessanti possibilità di affermazione, come dimostrano i recenti risultati elettorali.

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