Giovedì 25 Aprile 2024

Brexit, governo ancora battuto. Ma la May esclude voto anticipato

Dal Regno Unito ok a emendamento che impone al governo di presentare un Piano B per l'uscita dall'Unione Europea

Theresa May (Ansa)

Theresa May (Ansa)

Londra, 9 gennaio 2018 - Seconda sconfitta in due giorni sulla Brexit per il governo di Theresa May, che però esclude il ricorso a elezioni anticipate. Nella riapertura del tormentato dibattito sui termini dell'accordo per l'uscita pilotata dalla Unione Europea, la Camera ha approvato con 308 voti favorevoli e 297 contrari l'emendamento promosso dal deputato Tory ed ex ministro della Giustizia, Dominic Grieve, che costringe la premier a presentare a Westminster "entro tre giorni lavorativi" e non 21, come stabilito finora, con un piano B alternativo al no deal della Brexit, in caso il Parlamento bocci la prossima settimana l'accordo. 

La May ha agitato finora lo spauracchio di una Brexit senza accordo, che si teme avrebbe conseguenze devastanti per l'economia nazionale, se i deputati inglesi non approveranno la settimana prossima l'intesa da lei negoziata con Bruxelles. Con questo emendamento invece gli oppositori si sono assicurati sul fatto che il voto del 15 non segnerà necessariamente la chiusura della partita. Al momento appare del tutto improbabile che il testo dell'accordo possa essere approvato considerato che non include cambiamenti rispetto al testo ritirato all'ultimo momento prima del voto l'11 dicembre scorso dal governo.

Theresa May attende "ulteriori chiarimenti" dall'Unione Europea sulla questione del backstop, la clausola per il mantenimento del confine aperto in Irlanda dopo la Brexit. Lo ha riferito la stessa premier alla Camera dei Comuni, dove è in corso il primo giorno di dibattito sull'accordo tra Londra e Bruxelles, che culminerà appunto nel voto del 15 gennaio. Dopo il rinvio del voto parlamentare, inizialmente previsto lo scorso 11 dicembre, ha riferito la premier, sono intercorsi una serie di contatti con i leader della Ue. "Queste discussioni hanno indicato che un ulteriore chiarimento sul backstop è possibile e i colloqui proseguiranno nei prossimi giorni", ha detto la premier. Londra chiede rassicurazioni a Bruxelles sul fatto che il backstop, la clausola di emergenza che potrebbe comportare regole doganali e commerciali diverse tra l'Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito, non diventi permanente.