Giovedì 18 Aprile 2024

Iran pronto a riprendere massicciamente l'arricchimento dell'uranio

"O avremo risposte e garanzie che l'accordo continua o riprenderemo il nostro programma nucleare", minaccia il ministro degli esteri Zarif prima di partire per Pechino, Mosca e Bruxelles. Ue e Russia molto attive per frenare Teheran

Mohammad Javad Zarif e Federica Mogherini (Ansa)

Mohammad Javad Zarif e Federica Mogherini (Ansa)

Roma, 11 maggio 2018 - "L'Iran è pronto a riprendere l'arricchimento dell'uranio su scala industriale" in seguito alla decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall'accordo nucleare" ha detto  il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, in una nota con cui ha annunciato la sua missione diplomatica nel tentativo di salvare l'accordo con gli altri Stati firmatari. E' un passo oltre quanto giù annunciato in una intervista alla Cbs in aprile: "Abbiamo messo a punto una serie di opzioni, che sono pronte, tra cui quelle che implicherebbero la ripresa molto più rapida del nostro programma nucleare. Possiamo attiavarle quando lo riteniamo più opportuno".

"L'Iran in quanto paese ha rispettato i suoi obblighi e se il ritiro degli Stati Uniti non sarà pienamente compensato e nonsaranno soddisfatti e garantiti tutti gli interessi del popolo iraniano - aveva detto ieri un comunicato del governo iraniano - il nostro Paese eserciterà il suo diritto legale di prendere tutte le misure reciproche che ritiene opportune". Mohammed Jawad Zarif volerà stasera a Pechino e poi andrà a Mosca prima di recarsi a Bruxelles martedì, ha fatto sapere il suo portavoce Bahram Ghasemi. A Bruxelles Zarif incontrerà l'Alto rappresentate per la poltica estera e di difesa Federica Mogherini e i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Gran Bretagna, che prima sei vedrammo per un pre-meeting nel quale stabilire una linea comune. Oggi cortei di protesta antiamericani, ai quali hanno partecipato migliaia di iraniani espressione dell'ala più radicale del regime, sono andati in scena in diverse città. A Teheran sono state bruciate bandiere americane e ripetuti slogan contro America e Israele.  

Mohammad Javad Zarif e Federica Mogherini (Ansa)
Mohammad Javad Zarif e Federica Mogherini (Ansa)

L'Iran prova intanto ad ad indebolire il fronte avversario anche tirando fuori una presunta lettera che Trump avrebbe inviato ai suoi alleati arabi del Golfo, accusandoli di scarso impegno in Medio Oriente contro la minaccia iraniana. "La lettera è nelle nostre mani", ha annunciato la Guida Suprema Ali Khamenei, ma non è chiaro come l'abbia ottenuta. Forse, ipotizza il Washington Post, si è trattato di un 'omaggio' da parte di uno dei paesi sunniti a cui la lettera era stata inviata. Per ingraziarsi, o trattare la pace, con il concorrente sciita della regione. O, più probabilmente, una operazione di intelligence tramite un infiltrato.  Nella lettera, secondo Khamenei, Trump avrebbe usato toni molto duri, affermando tra le altre cose: "Ho speso settemila miliardi per voi, e dovete fare quello che vi dico". Il Washington Post ha poi spiegato che la Casa Bianca non ha commentato, ma un alto funzionario ha confermato che l'amministrazione Trump ha inviato una lettera agli alleati del Golfo due settimane fa.

L'Europa, raccogfliendo l'invito di Rohani e Zarif  farà tutto quello che può per placare l'ira dell'Iran. "Tutti concordano su un fatto: se da domani mattina l'accordo sul nucleare non ci fosse più, ci sarebbero più pericoli per la regione, e l'Europa ne fa parte, e le conseguenze sarebbero disastrose" ha detto Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la sicurezza, oggi a Firenze, per i lavori di "The State of the Union". "Il Medio Oriente di una cosa non ha bisogno - ha proseguito - di una corsa agli armamenti nucleari. Dobbiamo mantenere l'accordo, fare tutto quello che possiamo affinché l'Iran continui a mantenere il proprio impegno. Un anno fa, forse anche di più, ho detto ai nostri amici dell'amministrazione Usa che non era un trattato bilaterale, ma si tratta di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nessun Paese da solo può distruggere un accordo multilaterale da solo, appartiene a tutto il mondo". Anche i tedeschi sono molto duri. La cancelliera Angela Merkel, che ha sentito il leader russo Vladimir Putin, ha accusato Trump di "fare ciò che vuole" e di "ledere la fiducia nell'ordine mondiale", mentre il suo ministro degli Esteri Heiko Maas ha avvertito che Berlino è "pronta a litigare" con gli Usa.

Vladimir Putin da parte sua è attivissimo  Il presidente russo ha discusso oggi con la cancelliera tedesca Angela Merkel "la situazione riguardo il JCPOA (acronimo inglese tratto dalla dicitura ufficiale dell'intesa) dopo il ritiro unilaterale Usa, sottolineando l'importanza essenziale di preservarlo, dal punto di vista della sicurezza e internazionale e regionale", si legge in un comunicato emesso dal Cremlino dopo una conversazione tra i due leader. Putin ha parlato poi ieri con il collega turco Recep Tayyip Erdogan, convenendo che "la decisione americana riguardo l'accordo nucleare è errata" e che l'accordo in questione "costituisca un successo diplomatico e vada conservato".