Domenica 28 Aprile 2024

Bambini torturati e prigionieri, la triste sorte dei figli dell'Isis

Human Rights Watch denuncia: 1.500 minori reclusi dopo processi sommari, vanno liberati e riabilitati

Vedove di miliziani in fuga dallo Stato Islamico (Ap Ansa)

Vedove di miliziani in fuga dallo Stato Islamico (Ap Ansa)

Erbil, 6 marzo 2019 - Accerchiati dalle truppe di liberazione, 400 combattenti dell’Isis sono stati presi mentre tentavano di uscire dalla sacca di Baghouz avvalendosi di una rete di fiancheggiatori pronti a trasferirli verso regioni lontane, lasciandosi alle spalle spose in nero e bimbi in fasce. Nella provincia di Deir Ezzor, gli ultimi irriducibili tagliagole dello Stato Islamico sono incalzati dalle Forze democratiche siriane (Fds) sostenute da una coalizione internazionale. C'è però ora il problema degli orfani, ragazzini abbandonati che sono stati testimoni di violenze brutali, poi costretti a imbracciare le armi e compiere a loro volta delitti bestiali sulla pelle di civili inermi, carnefici e vittime, torturatori e torturati.

Solo ieri si sono allontanati, al confine tra Siria e Iraq, almeno 3.500 individui adulti, tra i quali mezzo migliaio di jihadisti che si sono arresi. Intanto l’organizzazione Human Rights Watch (Hrw) si preoccupa della sorte degli adolescenti cresciuti nelle famiglie dei miliziani dello Stato islamico, sostenendo che la legge internazionale riconosce ai bambini soldato reclutati da gruppi armati lo status di vittime, da liberare e reinserire nella società. Ma non sarà facile riabilitare, attraverso programmi mirati, una generazione fino a ieri pervasa da un'ideologia delirante trasmessa già durante l'infanzia. L’organizzazione umanitaria sostiene che 1.500 minori sono detenuti, e "spesso sono stati torturati per estorcere confessioni di sospetta appartenenza all'Isis nei territori un tempo sotto il controllo dell'organizzazione jihadista". Molti di questi adolescenti, si legge nel rapporto, sono stati condannati a pene detentive dopo "processi frettolosi e ingiusti" e tra questi ci sono almeno 185 minori stranieri condannati per presunte connessioni ai terroristi dell’Isis.

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"I bambini accusati di affiliazione all’Isis sono detenuti, spesso torturati e perseguiti, ignorando il loro reale livello di coinvolgimento nel gruppo”, ha affermato Jo Becker, responsabile per i diritti dell’infanzia di Hrw. “Questo approccio radicale punitivo provocherà conseguenze negative per tutta la vita per molti di quei bambini”, ha aggiunto. I minori incarcerati per sospetta adesione al gruppo estremista islamico temono anche di tornare a casa, una volta rilasciati: l’essere stati arrestati fa sì che siano considerati automaticamente membri dell’Isis e ciò li rende oggetto di attacchi e ritorsioni. C’è poi il problema delle carceri, sottolinea Human Rights Watch: i bambini sono spesso detenuti con gli adulti in condizioni precarie, senza accesso alla educazione, privati dei contatti con le rispettive famiglie.