Lunedì 29 Aprile 2024

Dario Corallo, il 30enne che si candida al congresso del Pd

Romano, laureato in filosofia, cresciuto a pane e politica, si ripropone di azzerare la classe dirigente dem "che ha tenuto in ostaggio il partito"

Dario Corallo, il 30enne che si candida al congresso Pd (Dire)

Dario Corallo, il 30enne che si candida al congresso Pd (Dire)

Roma, 8 ottobre 2018 - Ventata di gioventù al congresso del Pd: a sfidare i 'big' del partito - Nicola Zingaretti, Francesco Boccia e Matteo Richetti, cui potrebbe aggiungersi Cesare Damiano - spunta ora un candidato 30enne, con l'aria di voler 'rottamare' - se il termine non fosse un po' abusato - la vecchia dirigenza sconfitta alle ultime elezioni. Il nuovo che avanza si chiama Dario Corallo, è un 30enne romano laureato in filosofia e cresciuto a pane e politica. 

Primarie Pd, la data di Martina: 27 gennaio

Il suo programma? In sostanza è appunto una rottamazione 2.0: "La delusione e il senso di nausea dell'attuale classe dirigente del Pd è in grado di ricomporre un popolo", ragiona. Su Facebook scrive: "Mi candido alle primarie del PD. Lo faccio per una serie di motivi abbastanza semplici e, allo stesso tempo, cruciali. Sono 6 mesi che aspettiamo che qualcuno si renda conto che abbiamo preso il 18%. È inutile dire 'abbiamo capito' (il riferimento è a Martina, ndr.) se poi ci prepariamo a celebrare congressi con gli stessi che hanno distrutto tutto. Prima di qualsiasi proposta e di qualsiasi slancio occorre dirci con chiarezza che è necessario un azzeramento di ciò che il Pd è stato fino a oggi".

E spiega: "Basta con un partito forte con i deboli e debole con i forti. Basta con la cooptazione clientelare della classe dirigente. Basta con i notabili che con il controllo di pacchetti di tessere preservano la loro posizione indipendentemente da chi svolge il ruolo di Segretario Nazionale. La rottamazione non c'è stata: è tempo, per noi Democratici di una vera Rivoluzione".  Nel lungo post, Corallo mette sotto accusa non solo le scelte dei governi Renzi-Gentiloni, ma anche quelle prese quando Bersani era segretario, come l'inserimento in Costituzione del pareggio di Bilancio, o l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. "Il finanziamento pubblico esiste in tutto il mondo, tranne in Italia, in alcuni Paesi africani e asiatici, è uno dei principi cardine della democrazia: quando ai campeggi dei giovani dell'Internazionale socialista ho spiegato che non l'aveva abrogato Berlusconi ma il centrosinistra, non ci volevano credere".

Quanto alla biografia del candidato, al telefono spiega: "Sono militante da sempre, figlio di militanti, sono cresciuto tra sezioni e Feste dell'Unità; ho avuto la tessera dei Ds l'ultimo anno che ci sono stati e poi ho avuto sempre quella del Pd". Fino a pochi mesi fa ha lavorato nell'Ufficio stampa del Ministero delle politiche agricole, con Maurizio Martina, che giudica "un bravo compagno che però non è stato in grado di imporsi".

"Noi siamo un gruppo di persone - ha scritto ancora su Facebook - pronte a candidarsi perché crediamo ancora nelle ragioni fondative di questo Partito. Per farlo dobbiamo liberarci dei dirigenti nazionali che lo hanno tenuto in ostaggio in questo decennio e di quelli intermedi che hanno obbedito a tutto con toni entusiastici in una sindrome di Stoccolma". "Il Pd in sé - aggiunge Corallo al telefono - è una promessa mai mantenuta: avrebbe dovuto essere il luogo di coinvolgimento delle masse popolari e invece è diventato il luogo dell'esclusione". 

image