Mercoledì 22 Maggio 2024

Caso Siri, slitta il faccia a faccia con Conte. Il premier: "Non farò il giudice"

Il premier rientra stanotte da Pechino e riparte martedì per la Tunisia. Ma assicura: "Non affronterò il problema da giudice". E sugli scontri Lega-M5S: "Dialettica elettorale"

Armando Siri con Giuseppe Conte durante il giuramento dei sottosegretari (Ansa)

Armando Siri con Giuseppe Conte durante il giuramento dei sottosegretari (Ansa)

Roma, 28 aprile 2019 - Stanotte il premier Giuseppe Conte rientra da Pechino e martedì ripartirà per la Tunisia, dove è previsto un vertice bilaterale. Nel mezzo, ad accoglierlo in Italia c'è la 'grana' Siri, che da giorni agita gli animi contrapposti di Lega e 5 stelle. Ma è molto probabile - spiegano fonti di Palazzo Chigi - che l'incontro con il sottosegretario leghista indagato non avvenga domani né martedì, ma nei giorni successivi. E mentre gli esponenti grillini e del Carroccio litigano sulle Province (che tornerebbero con una riforma), il premier cerca di tenere la barra dritta e riferisce che "in tutti i miei viaggi mi viene spesso sottolineato che ciò che è importante per il bene dell'Italia è la stabilità di governo. Io e i miei vicepremier ne siamo assolutamente consapevoli e lavoriamo tutti e tre per questo". Le schermaglie tra leader di governo, Conte le derubrica come 'dialettica elettorale'.

IL CASO SIRI - In diretta su Rainews 24, il premier affronta il caso Siri. "Sono d'accordo con Salvini - spiega riferendosi alle parole del vicepremier leghista - non sono giudice, ho fatto l'avvocato e mai il giudice anche in passato e quindi giudice non lo sono neppure adesso. Non è certo con l'approccio del giudice che affronterò il problema".  La vicenda del sottosegretario Siri, al centro di forti polemiche e un duro scontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, vede contrapporsi i due alleati di governo, con i 5 stelle che ne chiedono a gran voce e da giorni le dimissioni, mentre la Lega ha sin da subito fatto quadrato rispedendo al mittente ogni accusa. Toccherà a Conte assumere una decisione, come ha lui stesso precisato. 

DI MAIO - Proprio Di Maio oggi torna a parlare del caso del sottosegretario. E lo fa citando il co-fondatore del Movimento: "Gianroberto (Casaleggio, ndr) diceva che quando c'è un dubbio, non c'è nessun dubbio, soprattutto quando ci sono di mezzo la mafia e la corruzione". "La questione Siri non può essere snobbata", scrive il leader politico sul Blog delle Stelle evocando "il 4 marzo 2018" come "una data importante perché i cittadini che rappresentiamo ci hanno dato un messaggio molto chiaro: 'cambiate le cose in Italia'. Il cambiamento per noi è semplicemente il motivo per cui esistiamo. È la trasformazione, definitiva di quel sistema politico-affaristico, che per decenni ha rovinato l'Italia, in qualcosa di più giusto, più rispettoso - sottolinea ancora il ministro di Lavoro e Sviluppo -. Anche per questo motivo, per dare un segnale inequivocabile che le cose non saranno mai più come prima, che la questione Siri non può essere snobbata. È un caso su cui un governo che vuole rappresentare il cambiamento, specie sotto un profilo etico e morale, non può cedere". Poi, da Varsavia, ai microfoni di RaiNews 24, aggiunge:  "Io credo che questa inchiesta vedrà innocente Siri, ma per ora si metta in panchina. Ho fiducia nel presidente Conte e nel ruolo di responsabilità".

I PROSSIMI APPUNTAMENTI - Intanto dopo la pausa di Pasqua riprendono i lavori del Parlamento. Martedì potrebbe tornare a riunirsi il Consiglio dei ministri, anche se manca ancora la convocazione ufficiale. Mercoledì 1 maggio, alle 11, si svolgerà la tradizionale celebrazione della Festa del Lavoro al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

Sul fronte più politico, giovedì 2 maggio il leader della Lega, Matteo Salvini, sarà in Ungheria per incontrare il primo ministro Viktor Orban. L'incontro rientra tra gli appuntamenti del titolare del Viminale con i leader europei per le future alleanze in vista delle elezioni del 26 maggio. Quello di giovedì è il secondo incontro politico tra i due leader, dopo il primo faccia a faccia che si è svolto a Milano lo scorso agosto.

Sempre giovedì, appuntamento elettorale anche per i 5 stelle: Luigi Di Maio presenterà alle 11, a Roma, il programma per le elezioni europee, mentre il capo politico del Movimento è oggi impegnato a Varsavia per un incontro pubblico con i leader fondatori del nuovo gruppo nel Parlamento europeo.