Lunedì 29 Aprile 2024

Di Maio e Salvini ovunque in Tv. Giallo-verdi a reti unificate

Il governo occupa più del 50% di tg e trasmissioni tv. Con Gentiloni premier la presenza tv dei ministri era quasi la metà

Matteo Salvini e Luigi Di Maio (Ansa)

Matteo Salvini e Luigi Di Maio (Ansa)

Roma, 29 gennaio 2019 - Su Raidue C’è Grillo. Ovunque Luigi Di Maio (ieri era a Quarta Repubblica su Rete4) e Matteo Salvini. Gli ultimi dati Agcom (l’Agenzia garante delle comunicazioni) di dicembre parlano chiaro: i due vicepremier sono le vere star del piccolo schermo. Dai telegiornali Rai a quelli Mediaset, da Sky fino a La7. Fonti Agcom ammettono che la «Rai2 di Freccero è sotto osservazione dopo le polemiche su Povera patria» (e gli sketch di Grillo in prima serata) e il Pd è sul piede di guerra. Michele Anzaldi, deputato dem e segretario della commissione di Vigilanza Rai, parla di «un’occupazione imbarazzante».

Di sicuro – fanno notare fonti dell’Autorità – sono almeno due le anomalie che riguardano il governo giallo-verde. In primis, la sovra-esposizione dei vicepremier Di Maio e Salvini, tant’è che qualcuno ironizza: ci sono tre premier al governo...  Se prendiamo i dati delle edizioni principali dei tg Rai di dicembre, i tempi di parola (cioè quanto il politico parla direttamente in voce) di premier, governo, ministri, sottosegretari, M5S e Lega sfiorano il 50%, con picchi di quasi il 52% per quanto riguarda il Tg1, oltre il 47% per Tg2 e Tg3. L’opposizione, dalla sua, deve accontentarsi di circa il 30 per cento. Ma non è tanto il dato aggregato a preoccupare l’Autorità, considerando che a novembre 2017, quando c’era Gentiloni premier la percentuale era quasi la stessa. Ciò che si differenzia rispetto al passato è la super-presenza in tv del governo (ministri e sottosegretari): con Gentiloni era del 13%, oggi coi giallo-verdi (nelle edizioni principali dei tg Rai) è in media del 26,3%, tempo monopolizzato dai due vice di Conte. 

Un esposto dei Radicali italiani avrebbe infatti evidenziato non solo la scarsa presenza del partito (da ieri) di Della Vedova, ma anche il protagonismo dei due vice presidenti del Consiglio.  Di Maio e Salvini, infatti, ‘mangiano’ anche il traffico dei loro partiti, lasciando ai soggetti politici (deputati, senatori...) le briciole. Perciò l’Agcom sta monitorando la situazione, soprattutto in vista delle Europee. 

Lo spazio in tv occupato dai soggetti istituzionali, infatti, è particolarmente alto rispetto al passato. Oltre ai Tg Rai, si tocca quasi il 59% nei programmi extra-tg della tv di Stato, mentre si arriva quasi al 70% in tutte le edizioni dei telegiornali SkyTg24 (nel 2017 la percentuale era poco meno del 34%). Anche su Mediaset la tendenza è simile: a fronte di un governo che parla per il 20,2% del tempo nei telegiornali (edizioni principali), nel novembre 2017 la percentuale era del 3,3. In più c’è un’altra tendenza che – rilevano fonti dell’Autorità – viene monitorata: quella della mancanza di contraddittorio. Sempre più trasmissioni, infatti, invitano l’esponente politico che viene incalzato dal giornalista e non più anche da un omologo di altri partiti. Una questione che all’Agcom non è passata inosservata.