Sabato 27 Aprile 2024

Elezioni 2018, Renzi: "Con noi è ripartita l'Italia, no a chi incita all'odio"

Il segretario del Pd chiude la campagna nella sua Firenze. "Mai al governo con i 5 Stelle. Tra i professionisti della nostalgia ci sono Forza Italia e i compagni della sinistra radicale"

Matteo Renzi chiude la campagna elettorale del Pd (Afp)

Matteo Renzi chiude la campagna elettorale del Pd (Afp)

Roma, 2 marzo 2018 - "Il derby del 4 marzo è tra quelli che incitano all'odio e quelli che provano a risolvere i problemi". Matteo Renzi chiude la campagna per le elezioni 2018 nella sua Firenze. "Noi siamo orgogliosi di essere il Pd e di quello che abbiamo fatto: abbiamo fatto ripartire l'Italia", dice il segretario dem che non risparmia affondi agli avversari. In primis ai 5 Stelle. "Ci vergogniamo del linguaggio di voi del Movimento, del linguaggio di Piazza del Popolo, una piazza stasera mezza vuota - va all'attacco Renzi -. Caro Luigi Di Maio ci hai insultato per cinque anni e oggi vieni a chiedere al Pd i voti per governare. I voti per governare non te li daranno né i cittadini, né il Partito democratico. Prima di fare un governo con te preferiamo stare all'opposizione, ma tanto all'opposizione ci starete voi del M5s". Scherza anche sulla lista dei ministri grillini ("mi aspettavo che proponessero anche Nardella a qualche ministero).

Poi tocca al centrodestra e a chi ha abbandonato il Pd. "A queste elezioni c'è la coalizione dei professionisti della nostalgia: un'alleanza tiene insieme Forza Italia e i compagni della sinistra radicale", prosegue. "Io ho visto Silvio Berlusconi firmare quel contratto, l'ho visto cercare di negare la realtà, raccontare un film remake di un passato di cui nessuno ha nostalgia - dice ancora -. E questa è anche la nostalgia di quelli che ci hanno detto tante volte che la ditta veniva prima di tutto, e poi per riprendersela non hanno esitato a sfasciare tutto e rischiare di far vincere Salvini e la destra. Entrambe queste categorie vivono in un mondo che non esiste più".

E ancora: "Nessuno di noi userà mai strumentalmente il Vangelo, il rosario, per strumentalizzare il voto cattolico". "Il Vangelo andrebbe letto prima almeno - aggiunge - e dentro il Vangelo c'è scritto di dare da mangiare agli affamati, di dare da bere agli assetati; noi in questi anni lo abbiamo fatto, abbiamo salvato le vite di migliaia di persone".

La chiusura arriva con le note dell'Inno di Mameli perché "il momento più brutto di questa campagna elettorale è stata quando un uomo ha sparato a Macerata". "Quell'uomo quando ha sparato contro la sede del Pd e degli immigrati si è messo un tricolore sulle spalle - conclude il segretario dem stretto tra l'ex partigiano Silvano Sarti e alcuni ragazzi in prima fila -. Io vorrei che la nostra campagna elettorale si concludesse cantando il nostro inno nazionale e dire che l'Italia non è di quell'assassino fascista".