Crotone, 31 gennaio 2018 - È stata la paladina dei beni archeologi calabresi contro la cementificazione selvaggia della costa, facendo finire alla sbarra gli speculatori e anche il suo ‘datore di lavoro’ alla Soprintendenza. Margherita Corrado, 49 anni, archeologa crotonese, è uno dei volti nuovi M5S, candidata all’uninominale al Senato nel collegio Corigliano-Crotone.
Come nasce il suo impegno con i pentastellati?
"Mi avevano cercato due anni fa per le Comunali, ma avevo rifiutato. In questi anni di dure battaglie, i militanti del M5S sono stati gli unici a starmi accanto".
Lei si è battuta contro il sacco edilizio del Parco archeologico di Punta Colonna.
"C’è stata una rivolta popolare nel 2015 contro la cementificazione dell’area Foro. Il ministero ne ha preso atto e ha rifatto il progetto. Capo Colonna è stato l’emblema della cattiva gestione dei fondi pubblici".
Mentre faceva la battaglia contro il cemento nel Parco, a pochi passi sorgeva un mega resort.
"Un villaggio turistico camuffato da agriturismo. Un ristorante, 79 bungalow e una piscina, tirati su in maniera incompatibile con le preesistenze storiche del ’700 e del ’600".
Come avevano potuto farlo?
"In 10 anni si erano procurati permessi che non avrebbero mai dovuto ottenere. Per fortuna è intervenuta la procura dopo che io ho pubblicato in Rete tutti gli atti. Si è arrivati al sequestro del cantiere, poi al rinvio a giudizio di imprenditori e funzionari, tra cui il soprintendente di Catanzaro, Cosenza e Crotone".
Che non l’ha presa bene.
"No, affatto. Ha ordinato ai suoi collaboratori di non farmi più lavorare come consulente. A ottobre il ministero lo ha costretto a ritirare il provvedimento, ciò nonostante io non lavoro".
Quale sarà il suo primo impegno?
"Modificare la riforma Franceschini che ha distrutto i beni culturali. La valorizzazione intesa come monetizzazione è assurda".