Giovedì 9 Maggio 2024

Governo, le ragioni degli altri

Di Maio con alle spalle le gigantografie di Salvini, Meloni e Berlusconi (Imagoeconomica)

Di Maio con alle spalle le gigantografie di Salvini, Meloni e Berlusconi (Imagoeconomica)

Ora tutti hanno fretta. Perché hanno capito che bene o male la crisi siriana un’accelerazione l’ha imposta, ed entro metà settimana una decisione andrà presa. Salvini pare quello più sicuro, anzi, pare proprio il più contento che la contingenza di politica estera metta con le spalle al muro i due riottosi suoi quasi-alleati. Berlusconi non accetta di essere considerato come un appestato della politica, i Cinquestelle non vogliono figurare la stampella di sostegno di un governo di centrodestra che bene o male ha ancora in Forza Italia un suo azionista di maggioranza. Ambedue dal loro punto di vista hanno la propria dose di buoni argomenti, e se vogliono non restare isolati sia Di Maio sia Berlusconi devono rendersi conto non solo dei torti ma anche delle ragioni degli altri.

Così si fa in politica, così si fa nella vita. E’ questo che Salvini sta cercando di far capire a entrambi, spiegando ai Cinquestelle che non possono ambire ai voti della Lega alleata di Berlusconi umiliando pubblicamente e ripetutamente Berlusconi, e al Cavaliere che un qualche tipo di riconoscimento politico ai grillini e alla loro carica innovativa va pur concesso. Sta cercando di spiegare, il leader leghista, il vantaggio politico a star dentro a un’ipotesi di questo tipo, ma soprattutto il cascame negativo che ognuno ne avrebbe dallo star fuori: Berlusconi rischia di beccarsi alla fine un esecutivo Lega-Cinquestelle, magari giustificato verso il popolo del centrodestra con l’urgenza internazionale; si, certo, il Cavaliere potrebbe gridare al tradimento, ma la necessità di dare comunque un governo al Paese può conferire all’operazione un’aura di legittimità politica.

I grillini, a star fuori, rischiano di trovarsi invischiati a forza in un esecutivo del presidente, di quelli di unità nazionale, che si sa quando inizia e non si sa quando finisce. Di Maio poi è cosciente che questa potrebbe essere la sua unica e ultima chanche, lì c’è Di Battista che con le sue delicatissime uscite pare non fare proprio il tifo affinché la crisi trovi una soluzione. Chissà perchè.