Lunedì 6 Maggio 2024

Nogarin e il governo con la Lega. "Reddito a tutti, cautela sui migranti"

Il sindaco 5 Stelle: intesa sui temi, ma noi diamo più risposte di loro

Filippo Nogarin, sindaco M5S di Livorno (Novi)

Filippo Nogarin, sindaco M5S di Livorno (Novi)

Bologna, 27 marzo 2018 - "Chi deve governare? Faccio un disegno...".

Quando al sindaco 5 Stelle di Livorno Filippo Nogarin viene posta la domanda inevitabile, si materializza l’immagine plastica dell’ingegnere (che è) più che quella dell’amministratore. Il sindaco della ex città rossa diventata gialla dal giugno 2014, in visita al nostro giornale, prende in prestito carta e pennarello.

Sindaco Nogarin, dunque andrete al governo con Matteo Salvini?

"Il voto è stato inequivocabile. Ma, attenzione, le elezioni sono una fotografia statica. Invece la risposta va data in prospettiva. Ecco perché ora disegno una torta".

E chi ci mette?

"Noi (i grillini, ndr) al 32%, la Lega al 17%, il Pd al 18%. Guardandola però bisogna domandarsi: chi tra questi partiti presenta un trend in crescita?"

Voi del Movimento 5 stelle?

"Certo, noi stiamo avendo da anni una crescita costante, abbiamo conquistato importanti territori. Ora guardiamo al Pd: non ci racconteremo che è in salita? No, il Pd ha fallito. Poi veniamo al centrodestra".

Ecco, gli ‘alleati’ con cui avete eletto i presidenti delle Camere. 

"Io vedo che Berlusconi ha cercato di indirizzare il pensiero del centrodestra, ma non ci è riuscito. Il risultato? Forza Italia non la metto nemmeno nella mia torta. Inserisco solo il termine centrodestra e scrivo Lega".

L’altro protagonista di questa fase politica.

"Sì ma, attenzione, la Lega intercetta solo la Lega".

In che senso? Lei vede bene un governo giallo-verde?

"Io non ho idea di cosa stiano combinando a Roma. Ma so che abbiamo il dovere di dare le risposte di rottura che i cittadini ci hanno chiesto. Con la Lega sicuramente possiamo farlo, ma c’è una differenza tra noi".

Quale?

"La Lega intercetta il voto antisistema, soffia sul fuoco dei temi che impauriscono, come i migranti, argomento molto complesso su cui ci vuole cautela ma – insisto – non dà risposte. Il Movimento invece sì. Noi abbiamo già dimostrato di poter guidare il cambiamento sul territorio. E Livorno è un modello per il governo: il reddito di cittadinanza in città l’abbiamo già attuato". 

Vuol dire che dal 1921 al 2018, dal Pci al M5S, siete voi adesso a dare le risposte che davano i comunisti di una volta?

"Innanzitutto ricordo che io del Teatro Goldoni (dove avvenne la scissione del partito comunista, ndr) sono presidente. Detto questo, l’amministrazione grillina ha messo in piedi un bando che risponde al malessere profondo della società, il reddito di cittadinanza appunto. Questi sono i fatti. Oggi la politica non è più un contenitore ideologico".

Un pezzo del M5S pensa che dovreste guardare più al Pd che alla Lega.

"Ma chi è il Pd ora? È quello di Renzi? È quello liberista o è quello di Emiliano? A sinistra non si sa più dove guardare".

Come giudica Salvini?

"Le rispondo guardando alla città che amministro: la Lega non è presente in consiglio comunale".

Ma va bene ogni governo se dà risposte utili ai cittadini?

"Va bene se realizza cose di interesse pubblico, come nell’antica Grecia".

Che cosa pensa della nuova presidente del Senato eletta anche con i voti grillini, la fedelissima di Berlusconi Casellati?

"Non penso".

Che cosa dovrà fare subito chi conquisterà Palazzo Chigi?

"Reddito di cittadinanza, nuova legge elettorale, e, da sindaco, dico anche che dovrà stanziare subito i fondi per gli alluvionati. Vedete che adesso noi sindaci, i veri rugbisti della politica, siamo tutti incriminati? Possibile?"

Però è anche vero che i grillini sono diventati garantisti in un secondo tempo, dopo che vostri politici e amministratori hanno ricevuto diversi avvisi di garanzia. 

"A proposito di comunisti, è vero che siamo stati noi a ereditare la questione morale di Berlinguer. Noi del Movimento siamo stati gli unici che si sono posti il problema degli indagati e, laddove c’è dolo, non abbiamo aspettato la giustizia a intervenire".

Con il sindaco di Roma Virginia Raggi il Movimento non è intervenuto.

"È rimasta solo l’accusa di abuso d’ufficio. Facciamo lavorare Virginia, bisogna guardare ai risultati dopo 5 anni, è troppo presto per giudicarla e va ricordato che lei si è seduta sulla poltrona della città di Mafia Capitale".