Lunedì 29 Aprile 2024

M5s, svolta Di Maio: "Via tetto di due mandati nei Comuni"

Sulla sconfitta in Sardegna "nessun impatto sul Movimento. Il governo e il mio ruolo da capo politico andranno avanti per cinque anni". Nugnes: "Il capo dovrebbe essere Grillo"

M5S, Luigi Di Maio in conferenza stampa (foto Ansa)

M5S, Luigi Di Maio in conferenza stampa (foto Ansa)

Roma, 26 febbraio 2019 - Arriva, almeno a parole, l'attesa "riorganizzazione" del Movimento 5 Stelle. Le novitàannunciate già ieri, prendono forma nelle dichiarazioni di Luigi Di Maio che torna sui risultati delle elezioni regionali in Sardegna. "Per essere forti alle amministrative, che non hanno niente a che fare con le politiche, dobbiamo darci un'organizzazione", sentenzia. E indica la prima 'svolta' concreta, aprendo al secondo mandato per i consiglieri comunali. Inoltre, annuncia che rimarrà il capo politico dei 5 stelle per 4 anni.

LA STRATEGIA DI DI MAIO - Il vicepremier insiste nel rifiutare l'accostamento tra voto locale e nazionale. Quello della Sardegna non è stato certo un exploit, Di Maio traccia la via per rialzare la testa. "Serve un'organizzazione che ci consenta di filtrare tutte le richieste del territorio. Serve qualcuno che faccia da collante fra tutte le Regioni".  Quindi spiega: "La riorganizzazione del Movimento presuppone innanzitutto maggiore esperienza", ad esempio con "un primo mandato come consigliere comunale". Tuttavia, "non si può pensare che essere consigliere comunale sia un privilegio, oggi. Possiamo discutere di nuove regole per i consiglieri comunali, per esempio che il loro secondo mandato non valga e possano candidarsi anche al consiglio regionale, o in Parlamento".

"Basta cantare la morte del Movimento"

Per quanto riguarda la sconfitta in Sardegna, i risultati "non hanno alcun impatto né sulla vita, né sul consenso del M5s a livello nazionale. Non si può a ogni elezione amministrativa cantare la morte del cigno, la morte del Movimento 5 stelle. Il Movimento è vivo e vegeto" e il governo andrà "avanti per cinque anni". Ne rimangono quattro e "in questi quattro anni si misurerà la differenza tra le parole e i fatti". Così puntualizza il vicepremier. E come per il governo, così anche "il ruolo del capo politico dura 5 anni. Io sono in carica da un anno, quindi se ne ridiscuterà tra 4 anni. Fino ad allora quello sarà l'incarico che mi ha dato il M5s".

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"Non credo ci sarà bisogno di una manovra-bis ed è l'intendimento di tutto il governo", precisa Di Maio. Per quanto riguarda le procedure sul reddito di cittadinanza "è tutto a posto, perché da fine aprile - inizio maggio inizia l'erogazione", conferma il vicepremier che tiene anche a precisare in merito alla legittima difesa: "Avrei chiesto a qualcuno di ritardarla? È una fake news, non c'è nessuna variazione nel cronoprogramma". Quest'ultimo "che stiamo portando avanti, non cambia", afferma il ministro. 

E sulla Tav "ci possono essere ministri che esprimono opinioni personali, come ha fatto ieri Tria. Vanno bene le opinioni personali, ma il contratto è il contratto", dice il vicepremier riferendosi alle affermazioni del Ministro dell'economia Giovanni Tria sulla Tav.

Le elezioni europee "sono le elezioni europee e dobbiamo raggiungere un obiettivo di non far fare 51% in Parlamento ai socialisti e al Ppe", dice Di Maio, spiegando che se queste "due vecchie forze politiche" cui "fanno riferimento il Pd e Forza Italia" non hanno la maggioranza, ci sarà "bisogno di un ago della bilancia e il nuovo gruppo che stiamo andando a creare potrà essere uno degli aghi della bilancia del nuovo Parlamento Europeo. Questo è il mio obiettivo". 

Con Beppe Grillo "mi sento spesso, anche 10 minuti fa, anche ieri, non c'è nessun diverbio, nessun tipo di tensione. Sono 4 anni che dopo le amministrative c'è lo scontro secondo i giornali tra me e Beppe. Non c'è nessun problema con lui, basta con queste sciocchezze", tiene a precisare Di Maio. 

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BUFFANI-TONINELLI - Ma la tensione all'interno dei 5 Stelle è palpabile. Stamattina, in diretta a "Circo Massimo" su Radio Capital, Massimo Giannini chiede a Stefano Buffagni: "Vi è mai venuto il sospetto che ogni volta che Toninelli fa dichiarazioni perdete un po' di voti?". E il sottosegretario M5s accenna un sorriso: "Non posso rispondere". Poi a fine mattinata lo stessp Buffagni precisa: "Danilo Toninelli sta svolgendo un grande lavoro in un ministero non facile. Non ho voluto rispondere perchè una domanda così non meritava risposta e per questo mi sono limitato a una risata". Ma la battuta rimane, così come il mea culpa di Buffagni che ammette: "Sono stati fatti diversi errori. Ora basta urlare, serve concretezza". 

"Il capo politico dovrebbe essere Grillo"

NUGNES - Per la senatrice 'ribelle' Paola Nugnes il capo politico M5s dovrebbe essere ancora Beppe Grillo: "Vorrei ricordare al vicepremier e capo politico Luigi Di Maio che ad aprile 2017 i giornali già si occuparono delle mie posizione critiche su alcune sue affermazioni pubbliche su Almirante, Ong, e jus soli - replica la Nugnes - Allora ero ancora al mio primo mandato e da tempo mi opponevo, con altri, a quello che stavamo cominciando a percepire come a una verticizzazione del potere, così come feci ancora a settembre nel momento in cui Luigi Di Maio fu eletto capo politico, non perché fosse lui, che era il nostro portavoce di punta, quello su cui avevamo investito tanto, ma perche valutavamo in tanti che mettere il capo politico all'interno di una struttura organizzativa così fragile e fluida avrebbe fatto implodere il M5s".  Per la Nugnes "il capo politico era e avrebbe dovuto restare Beppe Grillo, esterno al partito e non candidabile. Quindi è falso che noi lo 'critichiamo' perché al secondo mandato".