Lunedì 29 Aprile 2024

Migranti, a Bruxelles fumata nera sulla Diciotti. Conte: "Ne trarremo conseguenze"

Nessuna disponibilità nella Ue a farsi carico dei migranti in porto a Catania. Salvini mantiene la linea della fermezza: "L'obiettivo è che non parta più nessuno". Interrotto dopo poche ore lo sciopero della fame sulla nave della Guardia costiera Nave Diciotti, Salvini e Di Maio: "Taglieremo finanziamenti a Ue"

Migranti sulla nave Diciotti (Ansa)

Migranti sulla nave Diciotti (Ansa)

Roma, 24 agosto 2018 - Nulla di fatto del vertice di Bruxelles sul caso dei migranti fermi in porto a Catania, ma la linea della fermezza sugli sbarchi irregolari non cambia: "Dalla Diciotti non sbarca nessuno. Su questo fronte il governo è compatto". Lo sottolineano fonti del Viminale, secondo cui l'esito del vertice europeo è l'ennesima dimostrazione che l'Europa non esiste. Nessuno stato membro ha ritenuto di sottoscrivere un comunicato, anche perché non ci sono le basi di un accordo per indicare una nuova procedura standard per il soccorso, lo sbarco e la ridistribuzione degli immigrati. 

Nave Diciotti, Salvini e Di Maio: "Taglieremo finanziamenti a Ue"

Lapidaria la reazione del premier. "Se questi sono i fatti vorrà dire che l'Italia ne trarrà le conseguenze e d'ora in poi si farà carico di eliminare questa discrasia tra parole e fatti, perseguendo un quadro coerente e determinato di azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa". Così su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. dopo la fumata nera al vertice informale della Ue a Bruxelles sulla questione migranti, laddove i governi dei paesi europei non hanno avanzato alcuna concreta apertura per risolvere il caso della Diciotti.

Si smorzano intanto le tensioni a bordo della nave Diciotti. Secondo quanto riportato dalle agenzie, i migranti a bordo dell'imbarcazione ferma nel porto di Catania hanno interrotto lo sciopero della fame iniziato stamani e si sono presentati sul ponte per ricevere il pasto che solo poche ore prima avevano rifiutato

La nave Diciotti è ancora ferma nel porto: a bordo sono rimaste 150 persone dopo che due giorni fa sono stati fatti scendere i minori. Dal Pd chiedono di far scendere le donne. Il governo conferma però la linea del Viminale, che chiede come condizione la redistribuzione dei profughi nella Ue: il vicepremier Luigi Di Maio torna sulla minaccia lanciata di non contribuire più al bilancio europeo se la Ue non affronterà il tema della ridistribuzione: non si arriverà, ha chiarito a un "Italexit". Comunque l'Ue fa sapere che "le minacce non aiutano". "Se l'Italia rifiutasse di pagare i suoi contributi all'EUbudget, sarebbe la prima volta nella storia della Ue. Questo comporterebbe interessi per ritardi nei pagamenti. E una violazione delle obbligazioni dei trattati che condurrebbe a possibili ulteriori pesanti sanzioni". Lo scrive su Twitter il commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger.

La Germania chiarisce la sua posizione: "I paesi particolarmente colpiti dal fenomeno migratorio, e l'Italia è fra questi, non possono essere lasciati soli. Tutti gli Stati devono collaborare e si deve arrivare a una soluzione comune", ha detto Ulrike Demmer, portavoce di Angela Merkel. Ma dal Belgio arriva il primo no all'accoglienza dei migranti: "Non accetteremo più - fanno sapere - i migranti illegali dalle barche in partenza dal Nord Africa". Intanto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha avuto un incontro alla Farnesina con il suo omologo ungherese, Peter Szijjarto, su richiesta di quest'ultimo, dal quale ha appreso la contrarietà del governo di Budapest ad accogliere anche solo una parte dei migranti salvati in mare dalla nave Diciotti, e riferisce che "mancano i presupposti di condivisione europea degli oneri relativi alla gestione dei flussi migratori".

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STOP ALLE VISITE - Questa la denuncia del senatore Pd Davide Faraone, che ieri è salito sull'imbarcazione: "Ho avuto notizia dalla Capitaneria di Porto che a bordo della nave Diciotti c'è tensione e i migranti hanno iniziato uno sciopero della fame. Pertanto, le visite a bordo per esprimere solidarietà e verificare le condizioni della nave sono sospese per ragioni di sicurezza"

La situazione a bordo della Diciotti è in stallo, ma di ora in ora cambiano le posizioni, e come abbiamo detto, dopo poche ore i migranti a bordo si sono presentati tutti per consumare i pasti. "Oggi erano previste visite di parlamentari per esprimere solidarietà e verificare le condizioni della nave - aggiunge il senatore Faraone - ma sono state sospese per ragioni di sicurezza". Finora, prosegue, "i migranti, nonostante tutto, erano tranquilli. Avevano capito e accettato, tutto sommato, che c'erano dei tempi da attendere. Mi spiegavano dalla Guardia costiera che si prevedevano reazioni dopo lo sbarco dei minori, perché tutti giustamente vogliono scendere, e invece non è successo nulla. Ma ora la situazione si è fatta delicata... il caldo, la pioggia, solo due bagni per 150 persone, l'incertezza".

DI MAIO: MAI PIU' PIEDI IN TESTA - La minaccia di Luigi Di Maio di non contribuire più al bilancio europeo se la Ue non affronterà il tema della ridistribuzione dei migranti, non porterà all' Italexit, ha chiarito intanto Di Maio, rispondendo "no" a una domanda specifica ad Agorà Estate. "Il governo non sta dicendo che non vuole fare la sua parte, ma non vogliamo essere presi in giro", ha detto il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier, spiegando che i Paesi Ue non stanno rispettando gli accordi di luglio. "Che segnale diamo abbassando la testa? Significa farsi mettere i piedi in testa. I cittadini ci chiedono di far rispettare l'Italia". 

REPLICA DELL'UE - "Le minacce non sono d'aiuto e non porteranno a avvicinarsi a una soluzione" per i migranti a bordo alla Diciotti, ha detto il portavoce della Commissione, Alexander Winterstein, commentando le dichiarazioni di Di Maio e Salvini. "In Europa le minacce non servono a niente e non portano da nessuna parte", ha spiegato il portavoce della Commissione. "Il solo modo per risolvere le cose in Europa - ha continuato - è lavorare insieme in modo costruttiva e di buona volontà. Ed è quello che la Commissione cerca di fare da tempo". Inoltre l'Unione Europe fa sapere che la riunione di oggi degli 'sherpa' "non è stata organizzata per risolvere il caso Diciotti, ma per trovare 'soluzioni europee' sugli sbarchi".

BELGIO: NON ACCOGLIEREMO NESSUNO DALLA DICIOTTI - Ma intanto arriva uno stop dal Belgio: "Non accetteremo più i migranti illegali dalle barche in partenza dal Nord Africa", ha dichiarato alla televisione fiamminga Vrt Theo Francken, il segretario di Stato responsabile per l'Immigrazione, a proposito della ripartizione tra paesi europei dei migranti sulla Diciotti. "Non ha piu' senso", ha detto Francken. A luglio il Belgio aveva accettato 15 migranti presenti a bordo della Lifeline. "Quello era stato un caso unico, ci si ferma qui", ha spiegato Francken.

SALVINI ALL'ATTACCO - "Per me vengono prima gli Italiani, poi gli altri. Qualche giudice vuole arrestarmi per questo? Nessun problema, lo aspetto". Ribadisce questa mattina, in un post su Facebook, il ministro Salvini. E, anche su Twitter, dice: "Immigrati della #Diciotti in sciopero della fame? Facciano come credono. In Italia vivono 5 milioni di persone in povertà assoluta (1,2 milioni di bambini) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari". E ancora: "L'obiettivo è che non parta più nessuno, che a Saviano piaccia o no".

MARTINA: INCAPACI - Torna all'attacco del governo il segretario Pd Maurizio Martina, che in questi giorni è stato a Catania. "Sento Di Maio pontificare in tv e sui social contro chi ancora in queste ore difende il paese e 177 vite umane contro l'arroganza del loro potere. E lo fa con una sequela di slogan altisonanti per coprire il vuoto di decisioni utili che questo governo non riesce a prendere. Tante chiacchiere a reti unificate per nascondere l'incapacità di un governo che dalla questione europea, all'Ilva, ai loro litigi su Autostrade, alla fuga di capitali all'estero, sta portando il paese sul baratro".

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