Lunedì 29 Aprile 2024

Prescrizione, il governo traballa. I 4 punti che dividono Lega e M5s

Tensioni tra Lega e M5S sull'emendamento dei grillini al ddl Anticorruzione

Giulia Bongiorno (Imagoeconomica)

Giulia Bongiorno (Imagoeconomica)

Roma, 4 novembre 2018 - L'emendamento pentastellato al ddl Anticorruzione che prevede di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, a prescindere che la sentenza sia di assoluzione o di condanna, rischia di dividere M5S e Lega. Infatti il Carroccio ha subito esternato le "forti perplessità" in merito. Su tutti l'affondo della ministra del Carroccio Giulia Bongiorno, preoccupata per l'allungamento dei tempi della giustizia: "La sospensione della prescrizione è una bomba nucleare sul processo", ha commentato il ministro della Pubblica Amministrazione su Sky Tg24. 

Alla Bongiorno è arrivata la replica del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, titolare della proposta di modifica al ddl. "Rispetto e stimo il ministro Bongiorno, ma sulla prescrizione si sbaglia. La bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all'impunità. Con la nostra riforma della prescrizione, gli unici a dover temere sono i colpevoli. I tempi dei processi saranno brevi grazie agli investimenti di questo governo: lo Stato si deve prendere la responsabilità di rendere giustizia ai cittadini". 

Per i 5 stelle, lo stop alla prescrizione dopo il primo grado è una battaglia storica portata avanti e rivendicata in tutti questi anni di impegno politico, e per questo è considerato irrinunciabile. 

 

SCHEDA A CURA di ETTORE MARIA COLOMBO

 

Lo stop dopo il primo grado. La Lega è già sulle barricate

Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede (M5S), ha proposto, con un emendamento prontamente recepito dai gruppi 5 Stelle che lo hanno presentato formalmente alla Camera, di fermare la prescrizione dei reati (cioè l’estinzione del reato) al primo grado di giudizio all’interno del ddl anti-corruzione detto ‘spazza-corrotti’. La Lega è fortemente contraria a questo tipo di riforma e ha presentato una trentina di emendamenti in senso opposto. Il Gurdasigilli punta a bloccare la prescrizione dopo il primo grado per evitare l’impunità prima del giudizio definitivo, ma la ministra della Pa, Giulia Bongiorno (Lega) ha parlato di «una bomba atomica per i processi». Uno dei motivi? Con lo stop alla prescrizione – secondo la linea del Carroccio – i processi si allungherebbero a dismisura. Peraltro, sia l’Ordine degli avvocati che persino l’Anm sono contrari alla riforma targata M5S, oltre, naturalmente, alle opposizioni (centrodestra e Pd).

 

Carcere per gli evasori. Il giallo della norma M5S

Sempre all’interno del ddl anticorruzione, che sarà all’esame domani della commissione Affari costituzionali della Camera, il M5S vuole inserire un pacchetto di emendamenti, di dubbia ammissibilità in quanto ‘estranei’ alla materia del decreto, che prevedono un inasprimento delle pene per gli evasori fiscali, in particolare per chi froda il Fisco con fatture false, che rischierebbe da 4 a 8 anni di carcere. Un testo non concordato con l’alleato leghista. La relatrice del provvedimento, Francesca Businarolo, ha reso noto che il testo dell’emendamento targato M5S non è ancora stato depositato forse – spiega – "per un problema di trasmissione del fascicolo". Le opposizioni, inoltre, chiedono il tempo necessario «per esaminare eventuali nuovi emendamenti oggi non presenti». In ogni caso, la Lega ha già espresso tutta la sua contrarietà a un emendamento di questo tipo. Si saprà solo domani, quindi, se effettivamente l’emendamento c’è. Nel caso, si tratterà certamente di un altro motivo di scontro tra M5S e Lega. 

 

Decreto sicurezza. La fronda nei grillini 

Sbarca domani, al Senato, il decreto sicurezza che reca come prima firma quella del ministro all’Interno, Matteo Salvini. Lo scontro tra la Lega e alcuni dissidenti pentastellati (Fattori, Nugnes, De Falco, Mantero) che hanno annunciato voto contrario al provvedimento anche in caso di fiducia, è totale. Vengono contestate anche le norme che prevedono l’espulsione dal territorio nazionale di immigrati considerati responsabili di atti di terrorismo. Di Maio, però, sul punto, non vuole rompere con Salvini e ha annunciato, dopo averla rinviata già due volte, l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari per ricompattare il M5S. Se i dissidenti dovessero tenere fermo il loro voto contrario (ieri De Falco ha detto di essere pronto a votare gli emendamenti dell’opposizione), potrebbero subire sanzioni, fino all’espulsione. In ogni caso, il provvedimento ha i numeri per passare. Anche se la maggioranza M5S+Lega ha pochi voti di margine, sono pronti a votarlo FI e Fd’I e 4 senatori del gruppo Misto.

 

Finanziamento ai partiti. Nuovo fronte tra i gialloverde

Sempre all’interno del ddl anticorruzione la Lega ha presentato, con emendamenti a prima firma di Igor Iezzi, fedelissimo di Salvini, degli emendamenti che puntano a sopprimere l’articolo del provvedimento che prevede la trasparenza dei finanziamenti ai partiti politici. La Lega vuole abolire la norma, presentata dai 5 Stelle, che vieta ai partiti e alle fondazioni politiche a ricevere finanziamenti da "governi o enti pubblici di Stati esteri" e li obbliga a dichiarare tutti i finanziamenti ricevuti da persone fisiche o enti, a partire dai 500 euro in su fino a un milione di euro totali, ma solo se accettano la pubblicità dei relativi dati. Di Maio ha lanciato l’allarme via Facebook: "Magari ci sono dei problemi interni alla Lega, ma la norma deve restare". La Lega, però, non intende rinunciare ai suoi emendamenti e chiede anche che "vengano pubblicati online contributi o altre forme di sostegno per la realizzazione di siti e blog".