Mercoledì 1 Maggio 2024

Primarie Pd, la data di Martina: 27 gennaio

Il segretario: "Ci vuole una ripartenza ma il Partito non è finito". Sulla manovra: "Una gigantesca presa in giro. Confronto con M5s? Neanche se rompe con la Lega"

Il segretario del Pd Maurizio Martina (Ansa)

Il segretario del Pd Maurizio Martina (Ansa)

Roma, 27 settembre 2018 - C'è una data per le primarie del Pd. Non è ufficiale ma è la data che auspica Maurizio Martina. "Per me le primarie sono l'ultima domenica di gennaio (il 27 ndr)", ha detto il segretario del Partito Democratico a Porta a Porta. Martina resta vago sulla sua partecipazione alla corsa per la leadership. "Se mi candiderò? Darò una mano". Una cosa la farà "certamente": prima del voto "mi dimetterò". 

Il segretario riconosce che è "una fase difficile per noi. Sono passati sei mesi (dalle elezioni politche ndr) e siamo ancora all'avvio". Ma "non credo alla fine del Pd", prosegue, e "non esiste un'alternativa a questo governo senza il Partito Democratico". Ci vuole, aggiunge, "un lavoro nuovo, una ripartenza. Anche cambiando le persone". Per questo ci sarà un congresso "prima delle Europee" e le primarie, che devono ricadere l'ultima domenica di gennaio. Ma il primo appuntamento è con la manifestazione di domenica, perché "serve un segnale partecipato, di chi non si rassegna a quello che stiamo vedendo". 

"LA MANOVRA, UNA PRESA IN GIRO" - Intepellato sulla manovra, Martina parla di una "gigantesca presa in giro" di Lega e 5 Stelle rispetto alle promesse della campagna elettorale. Nella bozza della finanziaria ci sono "5 miliardi di tagli al sociale". Il segretario è critico soprattutto sulla cosiddetta 'pace fiscale': "Se Salvini propone condono a danno dei contribuenti onesti e a favore degli evasori io non ci sto perché sarebbe un provvedimento iniquo. Io davanti a un evasore ho prima di tutto necessita di tutelare il contribuente onesto". E poi, riferendosi al braccio di ferro interno all'esecutivo sul deficit: "Il governo sta giocando pericolosamente con i numeri. Pericolosamente non per i burocrati o per l'Europa, ma per le nostre famiglie". 

NO A CONFRONTO CON I CINQUE STELLE - Per Martina i Cinque Stelle al governo sono "soggiogati allo schema di Salvini". Ma anche in caso di una rottura tra il Movimento e la Lega, "non credo che siano le condizioni", per un confronto, che pure "io ho cercato fino in fondo".