Mercoledì 24 Aprile 2024

Salvini contro la Merkel: "Sottovaluta il rischio dell'immigrazione"

Il ministro dell'Interno accusa indirettamente la cancelliera per le violenze avvenute a Chemnitz con i neonazisti in piazza

Matteo Salvini (Ansa)

Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 4 settembre 2018 - Dopo aver criticato Emmanuel Macron per gli scontri in Libia, il ministro degli Interni Matteo Salvini punta il dito anche su Angela Merkel, accusandola di essere indirettamente responsabile delle recenti violenze avvenute a Chemnitz, in Germania.  La colpa della cancelliera tedesca - spiega Salvini in un'intervista trasmessa ieri sera dalla televisione pubblica tedesca Deutsche Welle - sarebbe di aver "sottovalutato" le difficoltà di riuscire a integrare centinaia di migliaia di migranti in Germania. 

"È abbastanza chiaro che Angela Merkel negli ultimi anni ha sottovalutato il rischio di tensioni sociali quando ha detto che c'era spazio per centinaia di migliaia di profughi in Germania", ha detto Salvini a proposito degli incidenti di Chemnitz. E poi mette il carico: "Ricordo molto bene quello che è successo durante la famosa festa di Capodanno a Colonia e in altri luoghi", ha aggiunto Salvini riferendosi alle aggressioni sessuali subite da molte donne il 31 dicembre 2015 a Colonia da parte di decine di immigrati. Un episodio che segnerebbe - secondo il vicepremier - una svolta nella percezione dei migranti da parte dell'opinione pubblica tedesca e della generosa politica del Cancelliere nei loro confronti. 

Dopo l'uccisione di un tedesco, accoltellato da alcuni immigrati a Chemnitz, l'estrema destra tedesca organizza da una settimana manifestazioni nella cittadina della Germania orientale, per denunciare i richiedenti asilo e la politica immigratoria della Merkel. Per l'episodio un iracheno e un siriano richiedenti asilo sono stati arrestati. Salvini ha detto che il recente successo del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) è stata una "chiara reazione" a quello che lui percepisce come un errore di valutazione da parte della cancelliera tedesca e del suo governo circa la capacità della Germania di riuscire a integrare tanti rifugiati.