L’addio di D’Ambrosio, arriva il vescovo Seccia: in piazza il 2 dicembre

L’addio di D’Ambrosio, arriva il vescovo Seccia: in piazza il 2 dicembre
di Leda CESARI
3 Minuti di Lettura
Sabato 25 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:46
Il lungo addio di monsignor Domenico D’Ambrosio, l’arrivo del suo successore, monsignor Michele Seccia, che incontrerà per la prima volta la città il prossimo 2 dicembre: bagno di folla in piazza Sant’Oronzo, sosta ai Teatini, poi – naturalmente – il Duomo.
La settimana che si chiude domani rimarrà alla storia cittadina come quella del commiato dell’Arcivescovo che dopo otto anni, fresco cittadino onorario di Lecce – ha ricevuto le chiavi della città a Palazzo Carafa nelle scorse settimane, idealmente abbracciato da tutta la comunità - saluterà la diocesi leccese oggi alle 18 in Cattedrale. Presiedendo una grande celebrazione eucaristica aperta a tutti i sacerdoti e a tutti i rappresentanti delle comunità parrocchiali. Poi, come da programma reso noto da lungo tempo – da quando Papa Francesco, il 29 settembre, ha accolto la sua richiesta di riposo per raggiunti limiti di età, nominandolo Arcivescovo emerito di Lecce - monsignor D’Ambrosio partirà per la terra in cui è nato, il Gargano, e si ritirerà a San Giovanni Rotondo. A poca distanza dal paese che gli ha dato i natali: Peschici.
 
Un lungo cammino di fede, ma anche di onori. Dopo aver frequentato il seminario diocesano di Manfredonia, D’Ambrosio viene ordinato sacerdote il 19 luglio 1965 ed è parroco di San Leonardo Abate a San Giovanni Rotondo. Diventa vescovo di Termoli-Larino il 14 dicembre 1989 e riceve la consacrazione episcopale il 6 gennaio dell’anno successivo dalle mani di papa Giovanni Paolo II.
Dal 27 maggio 1999 è alla guida invece dell’arcidiocesi metropolitana di Foggia-Bovino, presso la quale rimarrà quattro anni. Fino a quando – sempre per volontà di Papa Wojtyla - passa all’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, sua suffraganea, e con l’occasione viene nominato delegato dalla Santa Sede per il santuario e le opere di padre Pio da Pietrelcina.
Il 1º luglio 2004 consacra la nuova chiesa di Padre Pio, progettata a San Giovanni Rotondo da Renzo Piano. Il 6 gennaio 2008 annuncia l’esumazione e la ricognizione canonica del frate cappuccino, avvenuta il successivo 2 marzo e poi culminata con l’esposizione delle spoglie. Arriva nel Salento il 16 aprile 2009, designato alla sede metropolitana di Lecce, e il successivo 4 luglio prende possesso della cattedra leccese. Il suo ministero episcopale, infatti, è stato fortemente caratterizzato dall’attenzione al sociale e alla sobrietà civile e religiosa.
Il 2 dicembre, come già detto, l’insediamento del suo successore, Monsignor Michele Seccia, che arriva dalla diocesi di Teramo, cui è molto affezionato (come lo stesso prelato barlettano ha avuto modo di rivelare nelle scorse settimane in un’intervista a “Nuovo Quotidiano di Puglia”), e avrà sempre un posto privilegiato nel cuore pur nella contentezza di tornare in Puglia, «che è casa mia», ha detto Seccia nell’intervista. «Torno nel Salento dei miei padri spirituali e religiosi, portandomi dentro tutti i ricordi della mia vita». Monsignor Seccia ha infatti collaborato per nove anni con monsignor Cosmo Francesco Ruppi in sede di Conferenza Episcopale Pugliese, di cui era segretario, da vescovo di San Severo. Figlio spirituale di monsignor Giuseppe Carata, altro vescovo leccese, è stato suo vicario generale fino al 1992 nell’arcidiocesi di Trani- Barletta-Bisceglie. Ha inoltre condiviso una solida amicizia con monsignor Francesco Minerva, a lungo vescovo di Lecce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA