Guerra allo scempio davanti al mare: «Pronti a divieti e sosta a pagamento»

Guerra allo scempio davanti al mare: «Pronti a divieti e sosta a pagamento»
di Paola ANCORA
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Domenica 6 Maggio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Individuare suoli privati da adibire a parcheggi, scoraggiare quindi la sosta a ridosso del mare o con un esplicito divieto oppure estendendo le strisce blu anche al litorale, dove oggi non ci sono. Nel frattempo, grazie a due distinti bandi regionali, il Comune intende acquisire delle aree dove realizzare parcheggi pubblici: obiettivo per il quale, però, servirà più tempo. 
La strategia dell’amministrazione è questa, quindi: se i privati risponderanno all’avviso pubblico che il dirigente del settore Traffico Giovanni Puce predisporrà già lunedì, si dovrà decidere se istituire lungo la costa il divieto di sosta oppure le strisce blu, «provvedimento, quest’ultimo - ha precisato il sindaco Carlo Salvemini - che dovrebbe comunque essere validato dal Consiglio comunale». 
La fruizione di aree a parcheggio vicine delle spiagge funziona infatti «quando si inibisce la sosta a ridosso del mare o con una sosta tariffata che sia realmente dissuasiva - ha spiegato il primo cittadino -. Lo dico perché i gestori dei lidi ne siano consapevoli». 
Il caso Vernole, che abbraccia una fetta di litorale confinante a San Cataldo, ha sollevato sempre non poche proteste: lì, infatti, ci sono le strisce blu. «Ma per tutelare le spiagge e le dune, i Comuni costieri - ha proseguito - sono costretti ad attivare la sosta a pagamento per evitare caos e congestione del traffico: se sai che devi pagare il parcheggio, cerchi magari di organizzarti in modo diverso. È un tema importante, la cui rilevanza è stata ribadita in questi giorni con l’evidenziazione della fragilità della nostra costa, fragilità di cui dobbiamo farci carico». 
Per Salvemini, non basta «la cartolina del mare: serve anche quella di ciò che c’è dietro, con i servizi e la tutela dell’ambiente: questo è l’obiettivo cui tendere». Scardinando, secondo il Comune, «la mentalità diffusa di cercare parcheggio vicino al mare. Chi villeggia o vive a Otranto è abituato a fare un po’ di strada a piedi prima di raggiungere la spiaggia, noi no: sarà un lavoro non semplice né breve».
Si interverrà quindi a Frigole, «che ha un lungomare molto problematico e un’accessibilità alla spiaggia molto disordinata», a Torre Chianca, a Spiaggiabella e a Torre Rinalda, ma non a San Cataldo.
 
«Al momento la marina principale è stata esclusa - ha spiegato l’assessore Rita Miglietta - perché, sebbene siano insufficienti, è l’unica marina a disporre di parcheggi. In più non ha lotti vuoti a ridosso degli stabilimenti».
Per San Cataldo, verso la quale ha chiesto attenzione il presidente di Federbalneari Mauro Della Valle («i titolari degli stabilimenti - ha detto - sono già disponibili a partecipare al progetto, ma ripensate anche ai marciapiedi»), l’assessorato all’Urbanistica sta valutando la possibilità di rifunzionalizzare alcune aree coperte da eucalipti, per destinarle a parcheggi. «L’urgenza però, oggi, è sulle altre marine». 
Poi c’è il capitolo trasporti: «Siamo vicini - ha detto il sindaco - a una proposta di riordino delle autolinee urbane da parte di Sgm», che servirà a potenziare alcuni percorsi.
«E siamo anche alla vigilia - ha aggiunto - della Conferenza di servizi per il Piano di bacino della Provincia, dirimente per la gestione del 1,5 milioni di chilometri di percorrenza in più che ci ha garantito la Regione.

Quest’anno - ha concluso Salvemini - potremo migliorare la situazione, ma senza tuttavia raggiungere gli standard che vorremmo, per i quali ci vorrà più tempo». 

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