Polizia di prossimità al quartiere Rudiae Ferrovia: pattuglie a piedi dalle 7 alle 21

Un momento della giornata di ieri, per l'avvio dell'iniziativa
Un momento della giornata di ieri, per l'avvio dell'iniziativa
di Francesco BUJA
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Lunedì 4 Giugno 2018, 21:49

È cominciato ieri il pattugliamento a piedi di un’area del quartiere Rudiae-Ferrovia, a Lecce, da parte della Polizia locale di prossimità. Che fosse necessario lo dimostrano i commenti di alcuni commercianti. «Mi fa piacere: così non dovrò alzare la voce per ottenere un po’ di ordine. Devo anche togliere le bottiglie qua davanti che lasciano altri, altrimenti rischio una multa» commenta Erica, una donna nigeriana che in via Don Bosco gestisce un negozio di alimenti etnici. Plaude all’iniziativa anche il corniciaio Giacomo Piscopello, un altro esercente in attività su quella strada a due passi dalla stazione dei treni: «Speriamo che funzioni. Il problema è che tempo fa i vigili rimanevano in auto e vicino alla stazione si continuava a spacciare». Due facce della stessa esigenza.
La sicurezza sarà garantita da un nucleo di dieci agenti dalle 7.30 alle 21. Coppie di vigili urbani controlleranno un'area soggetta a fenomeni di prostituzione di strada, a degrado dello spazio pubblico e all'abbandono indiscriminato di rifiuti. Nel piazzale della stazione ferroviaria è cominciata la passeggiata che ieri pomeriggio il sindaco Carlo Salvemini, l’assessore alla Polizia municipale, Sergio Signore, e il comandante dei vigili urbani, colonnello Donato Zacheo, insieme ad alcuni agenti della Polizia locale, hanno compiuto per illustrare a commercianti e residenti il progetto. La comitiva si è recata in piazza Dante passando per via Don Bosco, via De Jacobis, via Diaz, via Martiri D'Otranto. Qualche chiacchiera coi commercianti, fra cui la suddetta Erica, che ha espresso soddisfazione per la visita del primo cittadino, e coi residenti. Un assaggio di quel che faranno i vigili urbani di prossimità. «Spesso ci si sente soli – ha sottolineato Salvemini - davanti a episodi di vandalismo, di prevaricazione, anche di violenza, e noi siamo qui anche con questo servizio, in un quartiere che più di altri in questi mesi ci ha trasferito la necessità di una nostra presenza».
 

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