Pd, oggi il congresso con il partito spaccato

Pd, oggi il congresso con il partito spaccato
di Michele MONTEMURRO
3 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Ottobre 2017, 05:30
 Pd nella provincia di Taranto è l’acronimo di partito dimezzato, almeno per ora. Oggi da una parte si celebra il congresso provinciale che proclamerà segretario il “renziano” Giampiero Mancarelli, dall’altra, guarda caso nello stesso giorno per dare una forte connotazione politica, c’è la riunione di Fronte Dem che riconoscerà la leadership politica del sindaco di Laterza Gianfranco Lopane per la “corrente” del governatore di Puglia Michele Emiliano. Un partito, di fatto, spaccato in due. 
Oggi dalle 15,30 inizierà il congresso cittadino di Taranto del Pd con il seguente ordine del giorno: la relazione del coordinatore della commissione provinciale congressuale Domenico Perelli, l’elezione del presidente dell’assemblea cittadina, la proclamazione del nuovo segretario cittadino e a seguire il dibattito. Successivamente, alle 16,30, è convocato invece il congresso provinciale con all’ordine del giorno la relazione del coordinatore della commissione provinciale congressuale l’elezione del presidente dell’assemblea provinciale, la proclamazione del nuovo segretario provinciale, l’elezione del tesoriere provinciale, l’elezione dell’organo di garanzia, l’elezione dei componenti della direzione provinciale e a seguire il dibattito.
Per l’elezione del segretario provinciale servirà soltanto la ratifica dei delegati eletti nei congressi di circolo che, com’è noto, sono praticamente la quasi totalità riconducibili a Mancarelli perché a votare non sono andati, in aperta polemica a causa della mancata anagrafe degli iscritti, i sostenitori di Lopane, che oggi pomeriggio si ritroveranno nella sede provinciale del partito in via Principe Amedeo.
 
Il primo a lamentare il proprio disagio in quella che doveva essere una dimensione tutta nuova è stato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che a mezzo stampa ha denunciato con toni forti il malessere provocato dalla “burocrazia” del partito, considerato che gli sono state annullate numerose iscrizioni al Pd. Linfa nuova che il partito si è rifiutato di accettare perché, secondo quanto stabilito dalle varie commissioni interne, non rispettavano i criteri imposti dallo statuto. Motivazioni, però, che ancora oggi contestano i dirigenti di Fronte Dem. Uno “strappo”, quello tra Melucci e il Pd, che se non fosse stato parzialmente ricucito dalla “corrente” di Emiliano alla quale il primo cittadino neofita della politica ha aderito, avrebbe provocato uno scossone non indifferente persino a Palazzo di Città, dove da pochi mesi il Pd governa con il suo sindaco e con la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali. 
La divisione non apparirebbe talmente netta se dall’altra parte, dove vi sono coloro che si sono rifiutati di svolgere il congresso, non ci fossero il sindaco del capoluogo, l’unico assessore regionale della provincia di Taranto, Michele Mazzarano, e chi come il deputato Michele Pelillo ha svolto fino ad oggi un ruolo da protagonista dentro e fuori il partito. A Fronte Dem le “aperture” che ci sono state in questi giorni da parte di Mancarelli non bastano, loro continuano a chiedere un azzeramento totale per rifare il congresso con chi intende portare linfa nuova al partito, che in questa fase non sarebbe stato inclusivo essendosi rifiutato di accettare nuovi iscritti come quelli che voleva portare in dote il sindaco Melucci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA