Biotestamento. Forum sociosanitario: “Eserciteremo obiezione di coscienza”
"Si è voluto forzatamente inquadrare la nutrizione e l’idratazione artificiali nella terapia medica. Gli aderenti al Forum sociosanitario cristiano, dovendo scegliere, scelgono il Vangelo, che invita a tutelare la vita, sempre. Pertanto, davanti ad una decisione di un paziente di staccare la spina, quando c'è ancora da vivere, eserciteranno sempre l’obiezione di coscienza". Ad affermarlo è Aldo Bova, presidente nazionale del Forum sociosanitario cristiano.
18 DIC - “Occorrevano maggior calma e serenità nell’approvare la legge sul testamento biologico, accogliendo quegli emendamenti che potevano migliorarla e renderla ‘umana’”. Ad affermarlo è
Aldo Bova, presidente nazionale del Forum sociosanitario cristiano.
“Al di là delle parole adoperate, il rapporto medico-paziente, è divenuto mero rapporto contrattualistico, in cui, se il paziente, nel quadro del principio di autodeterminazione, stabilisce di porre termine alla sua vita, il medico è tenuto ad eseguire senza poter far valere la sua competenza, il suo giudizio, il suo voler essere accanto al sofferente e decidere al meglio per lui insieme alla famiglia”, osserva.
“Inoltre - prosegue - non viene contemplata la possibilità da parte del medico e dell’equipe curante di esprimere, come diritto costituzionale, la propria obiezione di coscienza, in relazione a decisioni di interruzione della vita, che non sono condivise per motivi etici, tecnico-professionali e religiosi - aggiunge il presidente del Forum - Stesso discorso per le strutture religiose, che hanno nella loro essenza la difesa e la promozione della vita. A tal proposito, condividiamo in toto la decisione di
don Carmine Arice, Padre Generale del Cottolengo, di esercitare nelle strutture del Cottolengo l’obiezione di coscienza, se si presenterà l’occasione”.
“Si è voluto forzatamente inquadrare la nutrizione e l’idratazione artificiali nella terapia medica, quando da parte di molti studi scientifici viene riconosciuta come sostegno vitale. Gli aderenti al Forum sociosanitario cristiano, in particolare medici e infermieri, dovendo scegliere, scelgono il Vangelo, che invita a tutelare la vita, sempre. Pertanto, davanti ad una decisione di un paziente di staccare la spina, quando c'è ancora da vivere, eserciteranno sempre l’obiezione di coscienza, affidandosi al Signore e pronti ad affrontarne le conseguenze. I martiri di Abitene dicevano: ‘Sine dominico non possumus’, noi diciamo: ‘Sine conscientia non possumus’”, conclude la nota.
18 dicembre 2017
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