Più si è stupido, più si può essere razzista. Lo ha dichiarato la scienza.
Perché alcuni quando vedono un colore di pelle differente dal proprio si arrabbiano, si difendono, si mettono sulla difensiva e a volte diventano davvero maleducati? Dipenderebbe in realtà dal QI. Più va verso il basso, meno la persona è tollerante con chi è diverso.
Lo studio in questione è stato fatto al Brock Univerisity dell’Ontario che ha osservato la correlazione tra pregiudizi, atteggiamenti ostili, in particolare razzisti o omofobi.
Inutile dire che lo studio ha fatto discutere, ma essendo il campione significativo, circa 15.000 persone, è assolutamente autorevole e significativo. Coloro che sposavano la linea più conservatrice e discriminatoria hanno mostrato livelli bassi di quoziente intellettivo. I QI più elevati erano di coloro invece che erano aperti alle differenze.
Il dato che è emerso è che un QI meno sviluppato appartiene a chi ha un atteggiamento ed una mentalità resistente al cambiamento, a chi è più ostile nei confronti del diverso ed è più riluttante al nuovo.
Inoltre le persone che hanno capacità cognitive meno sviluppate, tendono ad avere meno contatti con persone troppo diverse e quindi anche con altre razze. In parole povere, il razzismo quindi non sarebbe una questione di apertura del cuore, ma di intelligenza.
Certo se è vero che siamo entrati nell’era dell’Idiocrazia e che il nostro QI ha valori sempre più bassi rispetto al passato, c’è seriamente da preoccuparsi.