Reddito cittadinanza, Tridico: “Per l’Inps 5 giorni di controllo non sono pochi”

piazza inblu

Il consigliere del ministro Di Maio a InBlu Radio: “Per i centri d’impiego spenderemo tanti soldi: faremo adeguamento tecnologico su alcune strutture perché al Sud alcuni centri non hanno neanche internet e incrementeremo numero dei dipendenti. Clausole di spesa ? Norma esisteva già nel Rei”

intervista di Chiara Placenti:

Roma, 18 gennaio 2019. “Nei prossimi giorni avremo un tavolo con l’Inps che ci permetterà di collaudare quei dettagli che abbiamo già stabilito cioè la predisposizione, il collaudo della piattaforma e i 5 giorni di operazione di controllo da parte dell’Inps. E questi 5 giorni non sono assolutamente pochi. Anche il Rei prevedeva che l’Inps elaborasse in 5 giorni chi avesse effettivamente diritto. Non è una novità”. Lo ha detto il consigliere del ministro Luigi Di Maio in tema di lavoro, Pasquale Tridico, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, in merito al Reddito di Cittadinanza.
“Se la domanda è telematica – ha proseguito Tridico – l’Inps i dati già li ha per fare tutti i controlli. È un controllo telematico quasi immediato per cui la macchina ti dice se stai sopra o sotto la soglia. Il problema è la predisposizione di un software che filtri in breve tempo i dati. Tutto questo c’era già ma mancava una spinta politica come il Reddito di Cittadinanza che mette a sistema tutto questo”.
“Abbiamo per la prima volta previsto, siccome siamo consapevoli del grave stato in cui versano i centri dell’impiego, – ha spiegato Tridico – risorse vere cioè tanti soldi per cui abbiamo dovuto fare una battaglia a livello politico. Questi soldi serviranno a tre cose: 1) adeguare tecnologicamente queste strutture soprattutto nel mezzogiorno perché alcuni centri dell’impiego non hanno nemmeno internet 2) incrementare gli organici: nel nostro Paese ci sono solo 9 mila dipendenti per i centri dell’impiego quando Paesi come la Germania ne ha 130 mila. Quindi tendiamo in questa direzione. 3) Rafforzare la condizionalità perché tutti i programmi degli anni precedenti avevano una tenue condizionalità”.
“Un’economia per avere una crescita dell’occupazione – ha aggiunto Tridico – deve avere investimenti e una domanda aggregata che funzionano, deve avere dunque una congiuntura positiva. Se questa manca le politiche attive non fanno miracoli, funzionerà invece la parte di sostegno perché altrimenti si cadrebbe nelle trappole di povertà. Un governo infatti deve avere come obiettivo la stabilità sociale e quella economica”.
Tridico ha infine risposto a una domanda sulle clausole di spesa: “Questa norma esisteva già nel Rei, esiste in tutte le misure di politiche sociali”.