"Ecco cosa sto scrivendo in mozione sulla missione italiana in Niger": intervista ad Erasmo Palazzotto

Radio radicale siamo con Erasmo palazzotto di liberi e uguali sinistra italiana per parlare e della della risoluzione sulle Niger che materialmente l'onorevole palazzotto sta scrivendo
Per e il suo gruppo o parlamentare allora noi abbiamo visto che voi altri due gruppi parlamentari avete chiesto il dibattito in aula che tipo di impostazione darete alla vostra risoluzione
Ma intanto non abbiamo posto una questione di metodo un governo a fine mandato con un parlamento con le Camere sciolte
Non decide non deliberata
Su una missione che dallo stesso Governo è stata
Dichiarata come strategica in Africa
In secondo luogo stiamo lavorando a una risoluzione che provi punto per punto dimostrare come realtà
Dietro il tema del contrasto
All'immigrazione regolare ci sia una missione che invece ha a che fare con gli equilibri peggio politici e strategici nel nel Sahel
Che tipo di di valutazione ha fatto quando ha visto ieri Macron così qui a Roma con con Gentiloni mi pare evidente che ormai da anni si sta giocando in Africa una partita a scacchi tra l'Italia e la Francia
Che quella di ieri è un incontro che serve anche
Al definire a concordare diciamo
Equilibri io mi auguro che lo abbiano fatto un po'meglio di come è stato fatto in questi anni in cui vitale la Francia sostanzialmente anche per procura si sono combattuti in Africa la vicenda libica di stabilità libica è stato diciamo da questo punto di vista l'emblema di questo di questo conflitto a bassa intensità che
Dentro il cuore l'Unione europea si combatteva ma che in realtà per i suoi affetti dall'altra parte del Mediterraneo ecco secondo lei la missione è stata rimodulata si era parlato di una missione imminente dei soldati italiani che dovevano essere spostati
Dal dal Medio dal Medio Oriente per andare in questo paese in Niger adesso si parla di una missione spostata più in là nel tempo e con una ridimensionamento della presenza militare è così o è una rosa di e di diciamo di disinformazione
Il punto non è quanti uomini effettivamente noi mandiamo in Niger dal punto di vista formale
In realtà non si tratta neanche di una nuova missione ma dell'estensione del rafforzamento di una vecchia missione che non avevamo in Niger dove c'erano non ricordo bene se due o tre carabinieri inviati e che invece è diventato una missione consistente che tende ad avere il controllo e l'egemonia
Su un Paese cui noi in questi anni abbiamo dato diversi e svariati milioni di euro
Su cui ovviamente stiamo mettendo in campo una politica neo coloniale ecco sono stati dati tutti c'è stato un accordo mi sembra da aprile con Alfano che era andato in Niger
Lei sa se quegli occhi forse c'era in ballo un accordo da ottanta milioni Sacco e se quei soldi sono stati tutti dati tutti
Io credo di sì sono soldi dovevano essere
Sono stati prelevati da quello che è stato il fondo Africa i famosi duecento milioni che il nostro Governo aveva messo
Per lo sviluppo dell'Africa e che invece sono finiti direttamente nelle casse del ministero dell'interno del Niger ovvero per il controllo delle frontiere per ragioni di sicurezza allora è chiaro che noi si trovano davanti una grande ipocrisia continuiamo a spiegare che la nostra è una politica che favorisce lo sviluppo in Africa
In realtà noi paghiamo per esternalizzare le nostre frontiere
Paghiamo per costruire delle barriere dei muri è per dare strumenti anche a Paesi dove i diritti umani non sono pienamente non sono pienamente rispettati è in cambio di questo ovviamente
Contrattiamo lasciapassare per le nostre imprese ecco questa è quella politica neo coloniale che ha creato la disuguaglianza che sono all'origine dei flussi migratori questo non è un modo con cui si contrasta immigrazione ma un modo con cui sì rigenerano le cause profonde
Dei flussi migratori
Non basterà a costruire una barriera o pagare qualche mercenario perché controlli la frontiera sud della Libia
Se si chiude un varco d'accesso se ne troverà un altro e questo ci ha insegnato in questi anni
La storia dei flussi migratori ogni accordo fatto per
Chiudere una frontiera
Ha creato nuove vie d'accesso l'unico un modo per affrontare seriamente in maniera strutturale un fenomeno come quello migratorio è quello di costruire e di investire soprattutto su politiche di cooperazione internazionale reale di all'hostess e allo stesso tempo garantire la sicurezza di chi viaggia aprendo corridoi umanitari e vie d'accesso legali per l'Europa
Secondo lei il suo solo del dell'immigrazione nel centro Africa si è spostato già dalla Repubblica Centrafricana verso il CA d'oppure fare spassa ancora verso il tratta verso il Niger
Ma è un flusso che trova nuove strade che adesso si sta ridefinendo in virtù di un maggiore controllo che c'è in Niger
Prima il flusso passava da carezze adesso si sta spostando vedremo quali saranno le nuove rotte che si aprono per ora se ne stanno prendo diverso e ma sicuramente questo non basterà lo abbiamo visto
è successo Giano nel nostro Paese ha cominciato a fare accordi con un altro Paese
Africano che è il Sudan il cui presidente al-Bashir l'unico presidente l'unico capo di Stato al mondo
Che può vantare il proprio curriculum due condanne dalla Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità
Un capo di Stato che non può andare fuori dal suo Paese perché verrebbe arrestato
E noi con quel governo abbiamo stretto un accordo abbiamo inviato soldi abbia inviato mezzi per il controllo alle frontiere quella rotta si è leggermente chiusa non del tutto perché il Sudan continua a essere uno degli snodi centrali le rotte dei trafficanti
Ma le persone che da lì passavano de sono trovato nuove strade e sono addirittura passavano dal Niger per cui non credo che questa sia una soluzione ma sia semplicemente l'ennesimo tampone che si prova a mettere mentre si continua a sfruttare quel continente e a creare le condizioni di povertà di disagio che poi generano flussi migratori
Bene io la ringrazio molto della sua disponibilità ringrazio Erasmo Palazzotto di sinistra italiana che sta scrivendo la risoluzione sul Niger e nel dibattito che si svolgerà il diciassette gennaio a a Montecitorio in aula grazie