Don Ciotti torna a Siena per sensibilizzare alla lotta alle Mafie

Di Redazione | 26 Febbraio 2019 alle 20:23

Don Ciotti torna a Siena per sensibilizzare alla lotta alle Mafie

Il presidente dell’associazione Libera all’Università di Siena: “Le mafie sono tornate più forti di prima, sono reticolari e prosperano in un’area grigia”

Oggi all’Università di Siena è tornato a parlare di Mafie e di lotta alle Mafie don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione Libera e da anni in prima fila nella divulgazione e nella sensibilizzazione dei giovani alla lotta contro la criminalità organizzata. Siena ha fatto tappa nel percorso formativo del Coordinamento provinciale di Libera, inteso come i “100 passi” verso il 21 marzo, che è iniziato a novembre con “Libera le idee” seguito dall’incontro con Paolo Borrometi, dalla presentazione del libro “Pane sporco” con la presidente Rosy Bindi e proseguira il prossimo 14 marzo con Maria Cardona Mejia, familiare di vittima di mafia in Colombia, ospite di Libera Internazionale. Tutto in preparazione alla XXIV Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti di mafia, che si svolgerà a Siena, per tutta la Toscana, il 21 marzo 2019.

“E’ un piacere per noi che Don Ciotti torni a Siena per portare la sua testimonianza di lotta impegnata contro Mafia, è una sfida indiscutibilmente cui ci piace dare testimonianza nell’Ateneo” ha affermato a Siena Tv il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati. “Siamo sempre disposti a collaborare con le istituzioni per fare le cose giuste – ha aggiunto Don Ciotti ai nostri microfoni – è un dovere, una responsabilità civica, dobbiamo essere un pungolo per il bene comune, l’ultimo rapporto della Commissione parlamentare antimafia presieduta da un personaggio politico di spessore come Rosy Bindi ha messo in evidenza che le mafie sono tornate più forti di prima, sono diventate reticolari, flessibili, fanno rete, c’è un’area grigia dove vige la commistione tra aria legale e illegale”.

“Dopo le stragi del 1992 la nostra coscienza civile ha reagito grazie anche ad associazioni come Libera – è il commento di Rosy Bindi  – e i giovani si incontrano di più su questi temi, dobbiamo far capire la Mafia è cambiata, dobbiamo indignarci quando viene soppressa la vita ma anche quando la stessa ruba la qualità sviluppo, deve prevalere la giustizia e la legalità a guidare il nostro civile stare insieme, non il sopruso come vorrebbero le Mafie”.



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