Il Comune di Ragusa si unisce al cordoglio per la scomparsa di Padre Vincenzo Sorce, fondatore della comunità “Casa Famiglia Rosetta”

Si è spento ieri a Serradifalco (CL) Padre Vincenzo Sorce, fondatore della comunità “Casa Famiglia Rosetta” associazione che opera anche con una sua struttura nella nostra città.

L’Amministrazione comunale con in testa il sindaco Peppe Cassì anche a nome dell’intera città, esprime le condoglianze a tutte le comunità di Casa famiglia Rosetta per la morte improvvisa di Don Vincenzo Sorce, fondatore dell’associazione che si dedica al recupero ed all’assistenza di tanti giovani.

L’assessore allo sviluppo di comunità Giovanni Iacono, amico personale di Don Vincenzo Sorce, ricordando il sacerdote scomparso dichiara:

“La morte prematura di Don Vincenzo mi ha lasciato e ci ha lasciati sgomenti e profondamente addolorati. Sono tante le comunità di minori, di ragazzi con Aids,  di donne vittime di violenza, di tossicodipendenti, di emarginati che in diverse parti del mondo, dall’America latina all’Africa, sono state fondate da Don Vincenzo che ha seguito, sostenuto, difeso, uno per uno, queste persone che ha chiamato ed aiutato a vivere una vita diversa, nella speranza e nella pienezza. Fino a qualche settimana fa ho potuto constatare, ancora una volta, la sua tenerezza e la sua capacità con i bambini abbandonati che sono nella comunità alloggio per minori “Maria e Giovanna Gulino” di Ragusa, la comunità, presente in città dal 1994, che fa parte di Casa famiglia Rosetta.  Don Vincenzo era legatissimo a Ragusa; sabato 2 marzo scorso, – ricorda Giovanni Iacono – ci eravamo sentiti per l’organizzazione della “festa della primavera” che si era deciso di tenere quest’anno a Ragusa. Don Vincenzo è stata una delle persone che nella storia non passano inosservate ma contribuiscono a fare la storia; un  uomo di grande spiritualità, cultura, intelligenza e carità fuori dal comune.   Adesso l’impegno di noi, di tutti, deve essere quello di poter continuare a “fare vincere la luce’, come titola uno dei suoi, tantissimi, libri, per gli emarginati, offrendo loro la speranza concreta di una vita nuova”.

 

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