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MONDO

Era il 26 aprile 1986 quando esplose il reattore numero 4 della centrale atomica

28 anni fa il disastro nucleare di Chernobyl

L'esplosione del reattore causò la morte di 31 persone, a cui vanno aggiunti tutti coloro che sono rimasti contaminati dalla nube radioattiva e sono deceduti negli anni seguenti per tumori e malformazioni. L'Onu: "La comunità internazionale deve continuare a supportare il processo di bonifica e di sviluppo sostenibile della regione di Chernobyl contaminata"

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Chernobyl (Ansa)
All'1,24 del 26 aprile 1986 un guasto al reattore numero 4 della centrale atomica di Chernobyl, nell'Ucraina del nord provoca il più grande incidente della storia dell'energia nucleare. Il reattore esplode causando la morte di 31 persone, a cui vanno aggiunti tutti coloro che sono rimasti contaminati dalla nube radioattiva che ha investito l'Europa, e sono deceduti negli anni seguenti per tumori e malformazioni. Ancora oggi si sentono gli effetti di quella catastrofe.

L'Onu: "La comunità internazionale deve continuare a supportare il processo di bonifica e di sviluppo sostenibile della regione di Chernobyl contaminata"
"Le persone colpite dal disastro nucleare di Chernobyl hanno ancora bisogno di un sostegno mirato per creare nuovi mezzi di sostentamento e tornare ad essere autosufficienti". Parole del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, alla vigilia del 28esimo anniversario del disastro. La comunità internazionale - ha detto  - "deve continuare a supportare il processo di bonifica e di sviluppo sostenibile della regione di Chernobyl contaminata e fare il possibile per evitare altri disastri nucleari in futuro". Intanto la crisi ucraina rischia di far slittare il progetto di bonifica che doveva concludersi nel 2015.

Ban Ki-moon ha elogiato la determinazione degli abitanti dei territori colpiti per far sì che la vita nella regione torni alla normalità e ha definito l'anniversario "un'occasione solenne", sollecitando solidarietà nei confronti di coloro, in milioni, che ancora vivono nelle aree contaminate. "Ben venga la risoluzione dell'Assemblea Generale dell'Onu - ha sottolineato - che chiede di continuare gli sforzi di ripresa e sollecita la considerazione di ulteriori approcci nella cooperazione internazionale dopo il 2016", quando scadrà il Piano di Azione su Chernobyl delle Nazioni Unite.