Il ricovero, la diagnosi e la sensazione che nulla sarà come prima

Natalia Aspesi racconta ai suoi lettori dell’ictus che l’ha colpita e di come si sta riprendendo

"Mai più come prima. Mai più. Lo penso, e nello stesso tempo mi dico che non è così. Perché io so che ci sto mettendo tutta la mia forza, e mi sforzerò di superare questa cosa”

Natalia Aspesi racconta ai suoi lettori dell’ictus che l’ha colpita e di come si sta riprendendo
Ansa/Rai3
Natalia Aspesi

Natalia Aspesi,  93 anni, grande giornalista italiana, ha deciso di condividere con i suoi lettori ciò che le accaduto e lo ha fatto con queste parole sulla sua pagina del Venerdì di Repubblica: “Me ne scuso subito, ma per una volta non vorrei rispondere direttamente a queste tre belle lettere che ho ricevuto. Per una volta scriverei – addirittura! – di me”. 

E’ stata colpita da un ictus e quindi costretta al ricovero in ospedale. Il suo racconto inizia con l’arrivo dei soccorritori del 118, il risveglio e la diagnosi. Dei 10 giorni di black out non ricorda nulla: “Sono passati dieci giorni - o forse un po' di più - e a me non parevano, forse uno, forse due, ma dieci giorni... scomparsi... per sempre...”. 

La presa di coscienza di ciò che le era successo arriva con la diagnosi: “Lo sapevi che era un ictus? “e capire quindi che Beh, poi non sei più quella di prima e quando te lo raccontano allora sì che non è più come prima”.

E ai suoi lettori confessa le sue sensazioni attuali su come si sente adesso che ha ripreso a lavorare: “Tutti a dirti che brava, come ti stai riprendendo... ma quello che penso è che non sarà mai più come prima. Mai più come prima. Mai più. Lo penso, e nello stesso tempo mi dico che non è così. Perché io so che ci sto mettendo tutta la mia forza, e mi sforzerò di superare questa cosa”. 

La Aspesi parla anche delle difficoltà che incontra. Di come il mondo intorno le sembri sfumato, senza colore.  Ma è anche animata da una grande fiducia e speranza: ”Ma sono qui alla mia scrivania, e qui voglio sforzarmi, un giorno dopo l’altro spero, con accanimento, di trovare la via facile, come per il passato”.

Una testimonianza di come si possa reagire, con tutti i problemi contingenti e non eludibili, ad un evento come quello di un ictus e come lo si possa fare a qualsiasi età.