Antiabortisti nei consultori

Tensione Italia- Spagna sull'aborto. Meloni: "Madrid non dia lezioni", in Italia è scontro politico

La ministra spagnola Redondo contro gli antiabortisti nei consultori italiani. “Stranieri parlano di questioni nostre senza conoscere i fatti", risponde la premier. In Parlamento bocciato un Odg che chiedeva di tenere fuori i pro-vita dai consultori

Tensione Italia- Spagna sull'aborto. Meloni: "Madrid non dia lezioni", in Italia è scontro politico
LaPresse
Consultorio

“Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni da Bruxelles replicando alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo sulla presenza nei consultori italiani degli esponenti pro-vita.

La disposizione è stata inserita con un emendamento al decreto Pnrr presentato da Lorenzo Malagola di Fdi. La notizia è arrivata fino a Madrid e la ministra spagnola della Parità, Ana Redondo, è intervenuta su 'X': ''Consentire le molestie organizzate contro le donne che vogliono interrompere la loro gravidanza equivale a disconoscere un diritto riconosciuto dalla legge''. ''E' una strategia  dell'ultradestra - afferma Redondo - intimidire per provare dei diritti, per frenare l'uguaglianza tra donne e uomini''.

Risponde anche la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella: "Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194, ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull'aborto in vigore da quarantasei anni. Leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al Parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa". 

Da Madrid si è fatta sentire anche Irene Montero, ex ministra delle Pari opportunità, che durante il suo mandato ha promosso la riforma dell'aborto in Spagna, che garantisce l'interruzione di gravidanza libera e sicura nelle strutture pubbliche a partire dai 16 anni e introdotto il congedo mestruale: “L'aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, è un diritto umano, e fa parte del nostro diritto alla salute", "con questa decisione quindi il governo italiano sta mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle donne, che sono più della metà della popolazione, dice a LaPresse.

In Italia intanto la polemica non si placa. Per il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia l'emendamento "è stato un blitz" che "conferma la deriva orbaniana di questo governo: mettere gli antiabortisti nei consultori è come dare la direzione degli ospedali ai no vax". 

Per la presidente di Azione Mara Carfagna "non fa onore alla politica avere inserito l'emendamento in silenzio dentro un provvedimento che serve a tutt'altro".

Se si vuole riaprire la discussione sulla legge 194, si deve avere il coraggio di farlo a viso aperto e non in maniera surrettizia così come hanno fatto, con mancanza di rispetto nei confronti dei processi democratici".

Mara Carfagna, Azione

Replica il vice capogruppo vicario di Fratelli d'Italia alla Camera, Manlio Messina: "Quello che sta facendo il Governo Meloni, non è altro che applicare la legge n. 194, che tutela la vita. Non vogliamo togliere alcun diritto, personalmente siamo convinti che l'interruzione della gravidanza sia un diritto per le donne, un diritto acquisito e non lo togliamo, ma nessuno ci può impedire di garantire alle donne di scegliere se abortire o tenere un figlio".

Lo scontro si è spostato nell'aula di Montecitorio che nel pomeriggio, con la sola astensione in maggioranza di due deputati azzurri - Paolo Emilio Russo e Deborah Bergamini -, boccia l'ordine del giorno presentato dal m5s sui consultori. Il testo prevedeva di tenere fuori da queste strutture coloro che, "ideologicamente orientati", "tentano di negare le tutele sottese ai servizi che i consultori sono tenuti a garantire per avviare la procedura relativa all'interruzione di gravidanza".

La proposta di riformulazione del governo, rispedita al mittente, parlava invece della necessità, nei consultori, di "un equilibrio tra operatori sanitari obiettori di coscienza e non obiettori" e toglieva il riferimento all'aborto.

Vibrante la protesta in aula della deputata pentastellata, proponente dell'Odg in questione, Gilda Sportiello, che ha poi annunciato una proposta di legge per inserire l'aborto in Costituzione. 

Gilda Sportiello fu la prima donna ad allattare il figlio in Parlamento il 7 giugno del 2023 web
Gilda Sportiello fu la prima donna ad allattare il figlio in Parlamento il 7 giugno del 2023

"Io sono madre, ho scelto di esserlo", ma "14 anni fa ho scelto di abortire - ha raccontato Sportiello - e, sapete perché lo dico qui? Perché nessuna donna che vuole abortire deve essere attaccata. Quando mi guardo allo specchio, io non mi sento né colpevole, né mi vergogno, quelli che si devono vergognare siete voi!".