Il casino che c’è a sinistra e i fascisti senza palle

«A Bologna sanno tutti che votare per lui significa dare la possibilità ai 5 Stelle o alla Lega di vincere il collegio». Effettivamente anch’io c’ho messo un po’ a capire che Pierferdinando Casini ce l’aveva con Vasco Errani, nella dichiarazione qui sopra.
Cioè, nel senso, mettetevi nei panni di un anziano di Ravenna: non è mica così scontato che capisca subito che Vasco Errani, il suo Vasco, quello che ha rappresentato il suo partito per una vita, improvvisamente corra contro il Pd, che è pur sempre ancora il partito della Festa dell’Unità, e poi che a Bologna quello stesso Pd, il suo partito, sia rappresentato da Pierferdinando Casini.
Cioè, provate a immaginarla, la faccia di uno storico militante Pci-Ds-Pd. Un po’ come se a Ravenna gli avessero candidato Alvaro Ancisi. Che poi magari lo sapete: la realtà supera spesso la fantasia e infatti il suo storico sodale Gianfranco Spadoni si è candidato con la Lorenzin che è alleata del Pd.
Nel frattempo qui, tanto per rendere il quadro ancora più chiaro, un pezzo di sinistra che stava con il Pd alle ultime amministrative adesso sta nella sinistra che è contro il Pd (quella dello stesso Vasco Errani, che si chiama Liberi e Uguali) ma che poi con il Pd potrebbe pure allearsi e dove ci trovi anche parlamentari assolutamente anti-Pd in questi ultimi anni come il ravennate Giovanni Paglia (che sta quindi con Bersani, anche lui contro il Pd, come il suo seguace Giangi, che è assessore della giunta Pd di Ravenna).
Bene. Detto tutto questo consoliamoci, noi che magari una volta eravamo di sinistra ma che ora non ce la facciamo proprio più, a votare sinistra, consoliamoci almeno con alcune certezze.
Tipo Forza Nuova che fa schifo. Noi ravennati abbiamo la fortuna di vederlo da vicino, avendo candidata la faentina Desideria Raggi, che fa parlare di sè un po’ in tutta Italia, quando può. Era in prima fila, per esempio, nel presidio organizzato da Forza Nuova a Macerata, nella sede del Pd raggiunta da un colpo di pistola esploso da Luca Traini, l’ex candidato della Lega che ha sparato contro gli immigrati. La Raggi e i militanti presenti hanno provato a difenderlo, dimostrando però purtroppo una certa incertezza di fronte ai microfoni. La Raggi parla infatti di un pazzo, dice che non lo giustificano e non lo difendono e che al massimo (messa alle strette dai giornalisti) gli pagheranno l’avvocato.
Ma insomma, dove sono finiti i vecchi fascisti di una volta? Neanche le palle di dire apertamente “noi stiamo con Traini, processateci tutti”? Paura? Ma paura di cosa? Non sarà mica così grave, in Italia, essere fascisti e razzisti, no?

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