“Nuovo” Reddito di Solidarietà della Regione: aumentano Isee e durata del contributo

Via libera alle modifiche ai criteri per l’accesso alla misura introdotta dall’Emilia-Romagna

Reddito SolidarietaL’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato i nuovi criteri per l’accesso al Reddito di Solidarietà ai nuclei famigliari in forte difficoltà economica, approvato nel 2016 e operativo dal settembre scorso. Il provvedimento si è reso necessario per integrare il Res (Reddito di solidarietà) con il sistema di norme previste a livello nazionale dal Reddito in inclusione (Rei), la nuova misura nazionale di contrasto alla povertà che da luglio amplierà la platea dei beneficiari.

Il via libera dell’Aula al provvedimento legislativo, proposto da Pd, Sinistra italiana, Gruppo misto/leu, è arrivato con 30 voti favorevoli (tra cui anche il Movimento 5 Stelle), 10 contrari, zero astenuti. Il Rei eliminerà i vincoli riferiti alla composizione del nucleo familiare (presenza di figli minori, donne in gravidanza, disabili, disoccupati over 55) e gli unici requisiti di accesso diventeranno quelli di natura economica, oltre alla residenza e durata del diritto di soggiorno. Sostanzialmente, il contributo regionale andrà ad integrare quello statale, rendendo disponibile per le famiglie assegnatarie quote più rilevanti.

Con le nuove regole, il Res (contributo regionale) – finanziato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini con 33 milioni di euro per il 2018 e 35 per il 2019 – varierà in base al numero dei componenti della famiglia secondo la scala di equivalenza Isee (parametro che permette di confrontare situazioni familiari differenti). Le novità più significative per l’accesso al contributo riguardano dunque i nuovi limiti di reddito e patrimoniali: dichiarazione Isee (indicatore della situazione economica complessiva) la cui soglia viene innalzata fino a un massimo di 6.000 euro l’anno (attualmente è 3.000 euro); patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro; patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) fino a un massimo di 10.000 euro. Si modifica inoltre la durata del contributo che viene estesa a 18 mesi anziché 12 come successo finora.

Come in precedenza, l’accesso al Res è subordinato alla partecipazione ad un progetto di inserimento sociale e lavorativo concordato e sottoscritto dai beneficiari, con l’obiettivo di superare povertà o rischio di marginalità.  Non cambia la collaborazione tra i Servizi sociali comunali e i Centri per l’impiego, il ruolo dei Comuni e dell’Inps, l’erogazione del contributo tramite carta prepagata delle Poste italiane e le modalità per accedere al Rei e al Res, basterà infatti fare un’unica domanda, da presentare ai Servizi sociali dei Comuni la cui ammissibilità verrà successivamente valutata dall’ Inps.

Nei primi 8 mesi di operatività del RES attivato dalla Regione (fino a 400 euro al mese per nuclei famigliari composti da 5 persone, su carta ricaricata dell’importo) le domande inoltrate dai cittadini ai Servizi sociali del proprio Comune di residenza sono state complessivamente 21.238 su una popolazione residente di 997.372 persone. A livello territoriale il maggior numero di richieste si è registrato a Bologna con 4.765 domande, segue Modena (4.263 domande), poi Reggio Emilia (2.224), Ravenna (2.129), Ferrara (1.793), Parma (1.722) e Rimini (1.772), Forli’-Cesena (1.490) e Piacenza (1.080).

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